Domani a Roma
Presto a letto presto in piedi, si va a Roma. Buon viaggio a tutti.
L’ACCORDINO CONTRO LA COSTITUZIONE
E alla fine è arrivato l’accordino. Così almeno sembra dalle cronache della direzione del PD. Baci e abbracci, promesse di ministeri, e via esultando. Pericolo scampato, il posto è salvo, la repubblica andrà dove vuole.
Si sciolgono come neve al sole le durissime parole di questi mesi che la cosiddetta sinistra del PD aveva pronunciato contro la riforma renziana, ovviamente dopo averla approvata per l’ennesima volta.
Succede infatti che questi “costituenti”, dimentichi di essere seduti in un Parlamento eletto con una legge illegittima ed espressione di una minoranza nel Paese, si siano accordati – con reciproca soddisfazione – sulla designazione popolare dei consiglieri regionali-senatori e su un Senato privo di ogni potere sulle leggi che riguardano le principali garanzie costituzionali.
Il Senato resta il dopolavoro della riforma Renzi, la Camera resta saldamente nelle mani del Governo e potrà imporre, grazie all’Italicum e a questa orribile riforma costituzionale, non solo l’attuazione del suo programma, ma anche le scelte che riguardano i diritti fondamentali di tutti: le leggi sulla inviolabilità della libertà personale e sulla libertà di circolazione, le leggi penali e quelle che limitano la libertà di associazione o il diritto di libertà religiosa, le leggi sulla manifestazione del pensiero e sulla libertà di stampa, le leggi sulle misure di sicurezza, le leggi sul trattamento sanitario obbligatorio, le leggi che limitano il diritto di sciopero e il diritto di voto, le leggi che limitano il diritto di iscriversi a partiti politici, le leggi sul funzionamento della Corte costituzionale. Questo potrà decidere una Camera “posseduta” da un partito – qualsiasi esso sia – votato da una minoranza di elettori e composta in larga parte di nominati, senza il fastidio di un Senato delle garanzie. Perfino (Dio ce ne scampi e liberi) la dichiarazione dello stato di guerra potrà essere decisa da un partito solo! Leggi oltre →
Festa della sinistra
16 settembre 2015 17:00 | a | 21 settembre 2015 23:00 |
Le tasse di Renzi
Renzi è andato al meeting di CL. Chi si aspettava cose nuove (sull’immigrazione, ad esempio, visto quello che sta succedendo) è servito. Soliti slogan. Tranne uno: lui la TASI sulle prime case (3,5 miliardi) la toglie a tutti, ricchi e poveri, e anche l’IMU sulle prime case di lusso.
Per la verità, il messaggio è stato: via TASI e IMU per tutti, ma l’IMU sulle seconde case vale 15 miliardi, quindi o lo slogan contiene una (piccola?) bugia oppure siamo alla frutta.
Tra gli slogan, notevole quello sul berlusconismo e l’antiberlusconismo, che insieme avrebbero bloccato l’Italia per vent’anni. Quindi, se ho ben capito, era meglio se gli antiberlusconiani non c’erano, lì a rompere le scatole e a dire sempre di no. E infatti lui ad Arcore, dicembre 2010, nel mezzo di una crisi che si stava facendo sempre più drammatica per l’Italia, ci andò. Ancora non si sa a dirgli cosa.
Avanti tutta! direbbe la contessa Pia Serbelloni Mazzanti Vien dal Mare.
PS: l’accostamento delle elezioni al Telegatto, per dire che il Senato non deve per forza essere elettivo, rivela in tutta la sua plasticità la concezione che Renzi ha della democrazia e della sovranità popolare. Roba da avanspettacolo, diciamo. E con questo, il PD-partito-della-sinistra-italiana è colpito e affondato. Una prece.
METTETECI LA VOSTRA FACCIA, NON QUELLA DI ENRICO BERLINGUER
Per far digerire a un po’ di popolo di sinistra l’orribile controriforma costituzionale di Renzi & C., qualche giornale e qualche dirigente del PD hanno tirato fuori dal cilindro la vecchia proposta del PCI (dunque, si dice, di Enrico Berlinguer) di soppressione del Senato. La campagna estiva vede tra i protagonisti anche Enrico Rossi, Presidente della Giunta regionale della Toscana, uno a cui piace definirsi un vero “berlingueriano”.
Al di là di polemiche personali, che lasciano il tempo che trovano (ognuno è libero di definirsi come gli pare) qui sono in gioco i valori che ispirano la controriforma renziana della Costituzione, e sostenere che questi affondano nella storia e nelle radici culturali della sinistra italiana è operazione della quale non si può tacere. Leggi oltre →
I TAGLI INFINITI ALLA SANITA’
Non ci volevo credere, e invece è così. 10 miliardi di tagli alla sanità in cinque anni, questo è quello che si propone di fare il Governo Renzi. La chiamano razionalizzazione, ma sono solo tagli. Tagli di 28 milioni di prestazioni l’anno, tagli alla rete ospedaliera e alla spesa di personale, tagli alle degenze in ospedale. Non saranno tagli lineari, dice la Lorenzin, ma è chiaramente una bugia, con queste cifre i tagli arriveranno dovunque e saranno micidiali.
Useranno l’argomento principe degli sprechi, ma ormai nessuno gli crede più. Se lavori sugli sprechi non tagli comunque, vai a vedere nella realtà, ed è giusto perché i soldi di tutti devono sempre essere spesi bene. Invece qui, secondo una pura logica di destra, il taglio c’è comunque, tanto più pesante perché si aggiunge a quelli fatti finora, in una sequenza di riduzione dello spazio pubblico (e dei doveri pubblici) senza fine. Prepariamoci perciò a vedere la nostra sanità pubblica ridimensionata oltre il limite della sopportazione, prepariamoci allo show della sanità privata, alla diagnostica che se la può permettere chi ha più soldi, ai ricoveri per casi estremi; e al diritto alla salute, alla prevenzione, alla sanità territoriale che vanno a farsi friggere. E alle cure in mano a pochi e inesperti (tra un po’ per trovare un infermiere professionale negli ospedali toccherà cercarli col lanternino o magari prenderli in affitto).
Ultima amara riflessione per la Toscana. La famigerata legge di riordino (che io non ho votato) l’hanno fatta – è stato detto – per risparmiare 350 milioni di euro. “Grasso che cola” hanno detto. Quel grasso che finora non mi risulta che abbiano trovato, mentre di sicuro stanno mettendo mano alla drastica riduzione dei servizi e delle prestazioni. Ora, con la nuova decisione di Renzi, alla Toscana toccherà ridurre la spesa – a occhio – di altri 150 milioni l’anno. Totale 500 milioni l’anno. Complimenti al Governo e a chi gli dice sempre di si.
Insomma, ecco dove trovano i soldi per ridurre le tasse. Meglio: qualche riduzione di tasse (più per i ricchi, ovviamente) serve solo a darsi un po’ di consenso per uccidere la sanità pubblica. Aspettate e vedrete cosa faranno sulle pensioni.
E qualcuno, senza arrossire, ancora parla di governo di centro sinistra.
Sesto Fiorentino
Qualche parola voglio dirla anch’io sulla vicenda di Sesto Fiorentino, cioè sulla sfiducia votata dal consiglio comunale alla sindaca del PD.
Prima di tutto vorrei ricordare che quello che è successo sta nelle regole istituzionali: se il consiglio non ha più fiducia nel sindaco non lo può cambiare (es. “sindacostaisereno”), può solo sfiduciarlo e provocare così la caduta non solo del sindaco ma anche del consiglio stesso. È chiaro che quando si arriva a questo qualche ragione c’è. E secondo me molto valida. Una sola cosa è esclusa, che i consiglieri “cattivi” (16 voti a favore della mozione di sfiducia contro soli 5, su un consiglio di 24 componenti) lo facciano per interesse personale, visto che “cadono” con il sindaco che sfiduciano.
La verità è che a Sesto Fiorentino è stato affrontato un grande problema politico, che attiene alla coerenza e alla responsabilità. Leggi oltre →
Change Europe
24 luglio 2015 | ||
21:00 | a | 23:00 |
Misurarsi con l’Europa
Il nuovo soggetto politico della sinistra dovrà misurarsi con l’Europa di oggi. Non è semplice, ma vuol dire molto per le cose che si devono fare qui da noi in Italia.
Il 24 luglio ore 21 all’SMS di Rifredi – via Vittorio Emanuele 303 Firenze – parliamo di questo con Nicola Fratoianni, coordinatore nazionale di Sinistra Ecologia e Libertà (sarà con noi anche Argiris Panagopoulos, rappresentante di Syriza in Italia).
Un passo dopo l’altro, in poche settimane il nuovo soggetto politico della sinistra italiana è diventato una realtà in costruzione, comincia a vivere in comitati unitari come quelli di Firenze e Roma, nell’esperienza di SI – Toscana a sinistra, nelle iniziative di Possibile, nelle prese di posizione di partiti come SEL. E quelle che oggi sembrano al potere tradizionale solo libere voci di partecipazione e di dissenso troveranno presto il modo di unire protesta e voglia di un governo nuovo, per l’Italia e per l’Europa che vogliamo.
Per cambiare rotta
2 luglio 2015 | ||
21:00 | a | 23:30 |