Perché vado a Roma il 25 ottobre
Il 25 ottobre andrò alla manifestazione della CGIL. Mi piace il perché: “Lavoro, dignità, uguaglianza, per cambiare l’Italia”, e condivido le quattro proposte che sono alla base delle rivendicazioni politiche della CGIL: un piano straordinario per l’occupazione finanziato dalla tassazione sulle grandi ricchezze; riforme per ammortizzatori sociali universali; riforma dello Statuto dei Lavoratori per estendere diritti e tutele universali a tutti; un contratto a tutele crescenti per favorire il lavoro a tempo indeterminato e sicuro, cancellando le forme contrattuali precarie che si sono moltiplicate fino a 46.
Ci andrò perché non m’è piaciuta per niente la storia del Jobs Act, la delega in bianco incostituzionalissima e il Parlamento messo sotto scacco dal voto di fiducia, il Governo che s’intesta la battaglia finale contro l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, la propaganda per convincere che nuovi diritti si possono ottenere solo sopprimendo quelli che ci sono. Leggi oltre →
Solidarietà
Emergenza lavoro, emergenza sociale. Questa mattina presidio dei metalmeccanici in via Cavour.
La laurea di Costanza
Grande Costanza Tortu’.110/110 con lode. Brava. Bravissima. Tutti commossi ad applaudire.
Il futuro della scuola
Il 10 ottobre scorso, a parlare del futuro della scuola con gli studenti in Piazza Santa Maria Novella.
Grazie, mille volte grazie
PUBBLICATA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE TOSCANA. CHISSA’ COSA AVRA’ DA DIRE IL GOVERNO (?). INTANTO, RINGRAZIO DI CUORE TUTTI QUELLI CHE HANNO SOSTENUTO IL NOSTRO IMPEGNO PER L’UGUAGLIANZA DEL VOTO.
La nuova legge elettorale della Toscana è stata pubblicata ed è in vigore. E’ la legge 26 settembre 2014, n. 51, e la trovate qui http://raccoltanormativa.consiglio.regione.toscana.it/formati/stampepdf/legge-2014-00051.pdf .
Ci siamo battuti con tutte le nostre forze perché fosse diversa sui due punti che conoscete (no al listino bloccato e soglia unica di sbarramento al 3%), e fosse affermato senza eccezioni il principio dell’uguaglianza del voto; giorno verrà che ciò che abbiamo detto sarà infine ascoltato. La palla per ora passa al Governo, che entro 60 giorni deve valutare se impugnarla o no. Non è che ci creda più di tanto, ho la vaga impressione che il Governo si “dimenticherà” di quello che ha detto appena tre mesi fa a proposito della legge elettorale della Calabria, imponendo a quella Regione di stabilire una soglia unica di accesso (il 4%, che per la Toscana, con dieci consiglieri in più, è come dire il 3%) e soglie di coalizione all’8% (non si capisce a che serva, ma tant’è, è comunque inferiore a quella toscana, che è il 10%). Sapete quali argomenti usò il Governo a luglio per la Calabria? Ma si, proprio quelli della ragionevolezza delle soglie e dell’uguaglianza del voto … li trovate qui http://www.affariregionali.it/banche-dati/dettaglioleggeregionale/?id=9353 .
Ma, al di là di quello che dirà o non dirà il Governo sulla legge toscana (immagino che non dirà), gli appuntamenti sulla legge elettorale non sono finiti. Vedremo cosa succederà di qui a poco sull’Italicum, se reggerà l’accordo iniziale PD-Forza Italia, se il Senato dirà qualcosa di diverso, come si comporteranno i senatori del PD che avevano annunciato battaglia, cosa farà il Governo. Cercherò di tenervi informati.
Intanto, ringrazio tutti quelli che ci hanno sostenuto, non ci hanno lasciati soli, ci hanno aiutato con le loro parole, le loro firme, i loro apprezzamenti. Se siamo andati fino in fondo e possiamo andare oggi a testa alta lo dobbiamo anche a voi, mille e più, che su questa e altre pagine di FB avete voluto far sapere, con un “mi piace” o con un commento, che anche voi la pensate più o meno così.
Grazie, mille volte grazie.
La sinistra, il cambiamento e il Governo
Cose importanti si discutono nel PD, articolo 18, legge elettorale, riforma costituzionale, e tra un po’ arriva la legge di stabilità. Prendere o lasciare non si può, perché queste cose dicono di come si vuole cambiare l’Italia.
Non basta voler cambiare, bisogna essere chiari su dove si vuole andare.Anche la destra voleva cambiare, e ha cambiato in peggio tante cose: nel 2001 ha avuto nelle mani l’Italia dell’euro e ne ha dilapidato i vantaggi; l’ha riavuta nel 2008 e l’ha affondata nella crisi. Perciò il “come cambiare” è importante, chiama in causa l’idea che abbiamo del nostro futuro, delle nostre liberà e della nostra democrazia.
Dicono che a ragionare così si cade nell’ideologia, per fare intendere che si tratta di roba vecchia, ammuffita e dannosa, che soprattutto non serve a prendere il 41%; per me è invece, più semplicemente, un po’ di coerenza dei principi, che serve per riconoscere se stessi, a dare un senso alla politica che si fa, e a sentire il peso e la responsabilità delle scelte.
Non mi piace perciò chi pensa di poter mettere mano a tutto, perfino alle cose sulle quali si fonda l’essenza della sinistra: la dignità del lavoro, la difesa dei più deboli, l’uguaglianza del voto, l’equilibrio dei poteri. Se il Governo, potendo fare 10 con tutto il PD, propone 11 e quell’1 in più (oggi l’azzeramento della tutela reale nei licenziamenti individuali) è una pesante e gratuita concessione alle ideologie della destra, questa diventa una sua scelta; francamente mi preoccupo (per l’Italia, per la sinistra), ma non mi sento in colpa se il Governo coscientemente si infila in una storia diversa, dagli esiti mprevedibili.
Perciò, darei il voto sulle cose buone della legge sul lavoro e non voterei quelle cattive. Penso che seguendo i principi e perfino un po’ di buon senso (il senso del popolo della sinistra) si evitano molti irreparabili danni. I principi non sono scatole vuote, e appiccicargli addosso lo stigma dell’ideologia è un gioco che non mi piace.
Comunque, io a Roma il 25 ottobre andrò alla manifestazione della CGIL, per imparare e per unire la mia voce a quella degli altri.
Annoiarsi da sé
Ma le avete viste le primarie del centro sinistra in Emilia Romagna? 57.000 votanti, mentre gli iscritti al PD sono 75.000. Domando: se il PD si “perde” anche le primarie, quale democrazia interna gli resta? Forse bisognerebbe fare qualcosa, ad esempio consultare gli iscritti o convocare referendum sulle scelte più importanti, quelle che non stanno nel mandato degli organismi dirigenti, e magari non aspettare che le primarie muoiano del tutto prima di regolarle per bene. Ma questi sono discorsi astratti e ideologici … sono discorsi che fa solo chi vorrebbe (ancora) che il PD fosse la casa comune di tanta parte della sinistra. Lo dico, e mi annoio da me.
A che serve il 41%?
Da qualche giorno mi sto chiedendo perché il 41% del Pd alle europee deve essere speso per colpire la CGIL ed eliminare l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. Non c’era altro modo di spenderlo quel 41%? Milioni di persone avevano chiesto al PD di portare l’Italia fuori dalla crisi. E allora: dov’è il Grande Cambiamento dell’Europa? Dov’è l’azione pratica contro le politiche liberiste che ci hanno portato al disastro di questi anni? Un Paese intero attende, dopo gli 80 euro, riforme vere, e un impegno non a parole sulla scuola, la ricerca, l’ambiente, la salute, i diritti civili, il lavoro, la legalità … Una speranza di cambiamento, non la guerra contro la sinistra.