





11 agosto, Festa della Liberazione di Firenze. In città le celebrazioni, la piazza, il corteo, Palazzo Vecchio. Io sono qui, come ogni anno, con il mio bel vestito rosso.
Per l’occasione, suggerisco ai rivoluzionari del Pdl di rileggersi alcuni passi della “Breve ma utile guida alla disubbidienza” (W. Allen, 1976). Attenzione alle spese: se non ci si presenta all’appuntamento, succede come nella rivoluzione cinese del 1650, quando nessuna delle due parti si fece viva all’appuntamento e perdettero l’anticipo per la sala. Utile anche ricordare la forma di lotta dello sciopero della fame. Una forma modificata, per quelli che – come i nostri – non hanno convinzioni politiche troppo radicali – potrebbe essere la rinuncia ai sottaceti: questo piccolo gesto, se usato al momento giusto, può avere un’enorme influenza sul governo.
Anch’io non dimentico. E anche quest’anno vado a Bologna il 2 agosto, a rappresentare la Toscana all’incontro delle istituzioni con i familiari delle vittime e con la città intera.
Il problema dell’Italia: governata per anni da uno condannato per frode fiscale, votato da milioni di persone che gli hanno perdonato sempre tutto. Abbiamo perfino rischiato, quando era sulla cresta dell’onda, che diventasse Presidente della Repubblica. Sarà per tutto questo che continuo ad essere contro il presidenzialismo all’italiana.
Il 23 luglio abbiamo approvato in Consiglio regionale la nuova legge sulla partecipazione. Ci abbiamo lavorato insieme – Consiglio e Giunta – nei primi mesi del 2013. Per me è stata un’esperienza importante; ne usciamo con un impegno nuovo, credo più avanzato, sulla base dei risultati della legge precedente. Tra le novità c’è il Dibattito Pubblico obbligatorio per tutte le opere più importanti, mentre sono stati rafforzati i processi partecipativi locali e si è dato più rilievo a quelli delle istituzioni scolastiche. Insomma: la Regione Toscana si conferma istituzione all’avanguardia – su scala nazionale e internazionale – nella promozione della partecipazione dei cittadini.
Dolore e tristezza per la scomparsa di Laura Prati. Una brava amministratrice, una donna coraggiosa
Ieri alla conferenza delle donne democratiche: dare forza alla democrazia paritaria è la scommessa di oggi, come è stato in passato il diritto di voto alle donne.
Ritrovai Enrico Hablik, dopo gli anni della fgci, da sindacalista alle trattative per il personale del Museo dei ragazzi di Palazzo Vecchio. La stessa determinazione, caparbietà e intelligenza vivace che lo distingueva. Una gran bella persona. Ciao Enrico.
Ho partecipato in consiglio provinciale alla discussione sul Maggio musicale. Da evitare la liquidazione, come abbiamo sostenuto anche nella mozione in consiglio regionale nella seduta del 12 giugno. Costruiamo insieme un piano di risanamento e rilanciamo il Maggio.