L’Italia più brutta (fb 6 marzo 2010)

marzo 6, 2010admin2010, da FACEBOOK0

Questa è l’italia di Berlusconi: un paese nel quale chi è della cricca al potere può minacciare tutti – le istituzioni, la magistratura, le opposizioni – anche quando i guai li fai lui. Si tratti di corruzione o di presentazione di liste. Non una ammissione di colpa, non un gesto di scusa agli italiani, non un segno di ravvedimento. Che brutta e triste Italia …

Parole chiare sull’immigrazione

febbraio 16, 2010admin2010, I miei ARTICOLI0

Sul fronte dell’immigrazione la brutta novità sono i fatti di Milano, la morte di una persona e i disordini che ne sono venuti fuori in un quartiere della città. Questa brutta faccenda ci ripropone il volto insopportabile di una politica che chiamerei di “integrazione zero”, fatta di costruzione materiale di ghetti e zone abbandonate al degrado e di costruzione simbolica del nemico. L’integrazione zero è complementare alle ideologie della “tolleranza zero”: non si fa niente o si fa poco per risolvere i problemi sociali, e poi si invoca la repressione come unica soluzione. Nella loro gravità, i fatti di Milano hanno squarciato il cielo plumbeo della retorica razzista, e messo in evidenza a quali risultati folli per la convivenza civile può portare l’integrazione zero.

Ma i fatti di Milano non possono oscurare la novità positiva di queste ultime settimane, nelle quali le forze progressiste sembrano temere meno il confronto sull’immigrazione.  Sono contenta di questo e sono sicura che se noi progressisti sapremo dire bene i nostri SI e i nostri NO la gente ci capirà e ci premierà.

Abbiamo un debito verso la CGIL Toscana, che si è fatta promotrice dell’incontro al Mandela Forum dell’11 febbraio, e verso chi ha promosso l’appuntamento del 1° marzo, lo sciopero degli stranieri (o del consumo, come lo chiamano altri). A testa alta si va meglio, si guarda l’avversario, si mette in campo la forza dei nostri argomenti. Che poi non sono niente male.

L’Italia non è la patria elettiva degli immigrati, che non rubano lavoro né case agli italiani, pagano le tasse, sostengono il nostro sistema pensionistico, ricevono meno di quello che danno. Vanno in galera anche loro, come gli italiani, ma soprattutto ci vanno quelli che non riescono a beneficiare di alcun programma di integrazione. E affollano le carceri, anche perché per loro i processi sono brevissimi. A loro è stato dedicato apposta un reato, che colpisce tutti gli irregolari, anche quelli che sono già integrati.

Le amministrazioni locali più avvertite si danno da fare per l’integrazione, a fronte di uno Stato centrale che pratica scientificamente la latitanza da ogni impegno serio. Si pensi solo ai minori stranieri non accompagnati e ai doveri di assistenza che i comuni riescono a sostenere a malapena e solo grazie alle risorse locali e regionali. Senza soldi non si fanno servizi. Mi chiedo, ad esempio, che ne sarà dei centri di apprendimento della lingua italiana dei bambini stranieri di Firenze, se le cose continuano ad andare come adesso. L’ultimo governo Prodi stava predisponendo un provvedimento per sostenere queste iniziative: si può immaginare che fine ha fatto con il nuovo governo Berlusconi. Dal governo di destra vengono solo pulsioni regressive, perfino gratuite, come la cialtronata della Gelmini sul limite del 30% degli alunni stranieri nelle classi. Cialtronata inutile, perché poi ridimensionata agli alunni (pochi) che non sono nati in Italia. Certe cose, si sa, questa destra le fa anche solo per cattiveria.

Il sistema locale, e in primo luogo le amministrazioni di centro sinistra, dovrà resistere da solo. Firenze e la Toscana parleranno insieme un linguaggio di civiltà.

Visto che ci siamo, però, si potrebbe anche essere un po’ più espliciti.

Primo: è l’ora del diritto di voto. Ora, non dopo. Il nuovo consiglio regionale faccia tra i suoi primi atti ciò che non è riuscito a fare quello vecchio: approvare la proposta di riforma, per sollecitare il Parlamento nazionale ad agire.

Secondo: si dia la possibilità agli irregolari di dimostrare la propria volontà di integrazione alla luce del sole, vivendo, lavorando e studiando nel rispetto delle leggi e delle altre regole; e se questa verifica è positiva non c’è nessuna ragione per escluderli dal diritto di soggiorno.

Terzo: si dia la possibilità concreta a chi vive da anni onestamente in Italia e ai bambini che ci nascono di ottenere la cittadinanza italiana.

Solo la strategia dei diritti e dei doveri può affrontare validamente i problemi dell’integrazione. E’ la carta vincente per noi stessi italiani. Tutto il resto è inutile, controproducente, dannoso, ed è dal miscuglio di queste cose che nasce e si alimentano razzismo e violenza, come i fatti di Milano stanno lì a dimostrare drammaticamente.

La pagina fan (fb 10 febbraio 2010)

febbraio 10, 2010admin2010, da FACEBOOK0
Sono vicina a 5000 amici. M’è toccato aprire una pagina pubblica. Si chiama “fan”, ma giuro che non mi vanterò se un giorno sarete in tanti.
Ci metterò le stesse informazioni del profilo.

Politico

Pagina: Piace a 881 persone

Dar di stomaco (fb 4 febbraio 2010)

febbraio 4, 2010admin2010, da FACEBOOK0

Oggi tocca dar di stomaco per il legittimo impedimento che B e compagnia si sono votati alla Camera per non farsi processare come tutti gli umani. Non ho parole migliori per commentare di quelle di Bersani, che invito a leggere qui di seguito.

Emma Bonino (fb 13 gennaio 2010)

gennaio 13, 2010admin2010, da FACEBOOK0

Il PD del Lazio ha deciso di sostenere la candidatura di Emma Bonino a presidente della Regione. Una buona notizia.

Diritti sociali, libertà, valori costituzionali, laicità

Diritti sociali, libertà, valori costituzionali, laicità

Circolo Vie Nuove – 22 maggio 2009

Introduzione di Daniela Lastri

Riflettevo, mentre preparavo questa introduzione, sul rumore assordante della retorica che il centro destra ha messo in campo in queste settimane. Non dobbiamo abituarci a questa retorica, anzi dobbiamo contrastarne tutti i contenuti: non è poi così lontano il tempo in cui dovremo essere pronti a lanciare la nostra sfida, e decisivo sarà il terreno dei diritti sociali, delle libertà, dei valori costituzionali, della laicità.

La sfida di oggi riguarda il governo locale, che però è parte del nostro discorso generale.

Sentiremo qui tra poco Francesca Chiavacci e Gianni Cuperlo, da cui vogliamo sentirci confortati di un impegno loro – in prima persona – per far affermare le nostre idealità comuni, renderle fatto concreto nella vita delle istituzioni locali e nazionali dove lavoreranno o già lavorano. Questo mi aspetto da chi come Gianni ha un ruolo importante nel PD e da chi, come Francesca, pur non facendo parte del PD, assume questo partito come riferimento essenziale della costruzione di una politica riformatrice e di progresso. Dobbiamo unire i democratici, ovunque si trovino.

Io voglio dire, introducendo questo incontro, solo poche cose.

E’ giunto il tempo di lanciare una sfida più forte sui diritti sociali. Il cuore di questa sfida è nella proposta di dotare questo Paese di una misura generale contro la povertà. Franceschini ha chiesto l’assegno per i disoccupati; noi dobbiamo andare avanti, fino a promuovere una legge di iniziativa popolare sul “reddito di ultima istanza” e sulle misure di protezione dei soggetti più deboli: non autosufficienti e persone con handicap grave.

Allo stesso modo, dobbiamo far crescere e rafforzare il movimento per l’istruzione pubblica. Il PD e i suoi eletti nelle istituzioni, ma anche le amministrazioni locali che stiamo andando a rinnovare, devono, ciascuno per ciò che li riguarda, essere una punta di diamante di questa ripresa delle coscienze sulla speranza di futuro, di cui l’istruzione è la leva più importante. Non abbiamo bisogno di dire solo dei no. Abbiamo bisogno di far crescere tra la gente, tra gli operatori, tra le famiglie, proposte avanzate che danno il senso della qualità sociale che sentiamo necessaria per questo Paese. Per questo, la nostra petizione sulla scuola deve essere meno silenziosa, più gridata, più efficace, più in grado di arrivare all’intelligenza e alla vita delle persone.

La vita e il futuro delle persone: ecco il nostro assillo quotidiano. Ed è questo assillo che motiva l’impegno sulle libertà. Perché le persone non sono fatte di pezzi separati. La separazione della condizione umana e della coscienza, la frantumazione dell’essere distrugge la vita attiva, e riduce la partecipazione a fatto occasionale. Le persone che dobbiamo chiamare ad un nuovo impegno devono invece essere integre, nei loro bisogni materiali, nella loro speranza di futuro, nella loro ricerca di libertà individuale. No: né la procreazione assistita, né il testamento biologico, né la libertà di espressione devono far parte di un’agenda separata della politica dei Democratici. I diritti sociali e le libertà compongono lo stesso puzzle della politica attiva, della partecipazione, dell’impegno civile.

Cosa fa invece Berlusconi? Separa, spezzetta, e per questa via costruisce infinite relazioni individuali con i pezzi della nostra identità divisa. Non ha problemi di coerenza. Ha trovato la strada per parlare al suo Paese reale, che in effetti reale lo è, perché ormai dentro di noi albergano tante pulsioni, e sono queste ad essere di volta in volta sollecitate. Vuole che riposi invece la coscienza politica, il senso di appartenenza ad una comunità attiva. Prendiamo le ronde. O i respingimenti. O l’ultima invenzione della legge di iniziativa popolare contro il Parlamento. Tutto parla la stessa lingua: il Governo (meglio se il Capo del Governo) e i singoli devono avere lo stesso passo, perché tutto il resto rema contro. Le ronde sono la soluzione, non le forze di polizia. I respingimenti sono la soluzione, non il diritto internazionale o il senso si umanità collettiva. Cento parlamentari bastano, tanto cosa c’è da fare? Al Parlamento, in fondo, basta esprimersi su quel che vuole il Governo!

 

Il Paese a cui parla Berlusconi potrà anche essere il Paese reale emergente, ma non è il Paese che noi vogliamo. Ha ragione Franceschini: le nostre posizioni le prendiamo anche se apparentemente non hanno una immediata resa elettorale. Il Paese che vogliamo sta dentro l’altra parte di ognuno di noi, nella coscienza positiva, nel lato della nostra più viva umanità, nella parte razionale di noi stessi, quella che conserva la memoria del passato, che sa emozionarsi di fronte ad un bambino immigrato, che è gelosa della libertà conquistata dai nostri padri. E’ l’altro Paese reale che c’è, e a cui vogliamo e dobbiamo parlare con linguaggio sincero e pulito del futuro che vogliamo, e che troverà la forza di emergere se non lo faremo perdere nelle sabbie mobili della cattiva politica.

Nelle prossime elezioni amministrative c’è molto in gioco, lo sappiamo. Sull’amministrazione locale passa una linea di demarcazione che, ridotta all’osso, può dirsi così: la destra punta sull’inutilità delle istituzioni locali, e tende ad acuire questa percezione da parte dei cittadini (c’è il Governo, che altro si vuole?); la sinistra punta sulla essenzialità delle amministrazioni locali come strumento nelle mani dei cittadini per promuovere diritti sociali, libertà, partecipazione. La sostanza è questa. E la vedremo tra non molto, quando verranno in discussione i decreti legislativi di attuazione del cosiddetto federalismo fiscale (legge 42 del 2009). Cosa credete che avverrà? Faccio questa previsione: il Governo, che da tempo sostiene che la spesa locale è eccessiva, proporrà di individuare i fabbisogni e gli standard dei servizi al livello più basso. Sta già avvenendo. Ed è a questa visione minima dello stato sociale locale che dobbiamo opporci, con un voto che tenga aperta una prospettiva diversa.

Io ho una prospettiva diversa. Il PD ha una prospettiva diversa.

Ragionando di Firenze, ho più volte detto che dovrà essere la città dei diritti, il luogo elettivo dei diritti delle persone. Dove si discorre dei diritti nell’epoca della globalizzazione e dove si costruiscono buone pratiche volte ad affermarli, con infrastrutture materiali adeguate, esperienze innovative di rapporto pubblico-privato, rispetto dell’autonomia dei singoli, politiche universalistiche, programmi e azioni positive.  I percorsi della città dei diritti sono la spinta positiva per rafforzare la fiducia e contrastare la paura, e per affrontare con consapevolezza le difficoltà del presente.

Io penso che abbiamo tanto da dire. Cerchiamo di farlo mettendoci tutta la nostra forza e il coraggio delle scelte.

Credo che lo faremo, sono sicura che la prossima amministrazione di centro sinistra lo farà, con la sensibilità e la voglia di fare che contraddistingue il candidato Sindaco. Contiamo ci stupisca – nel meglio – anche su questo.

Ma per farlo abbiamo bisogno di energie come quelle di questa sera. E allora contiamo su di loro e su tutti i nostri candidati, già consiglieri e nuove proposte, che vogliamo coesi e fortemente motivati a fare bene.

La strage dei Georgofili, 16 anni dopo

maggio 20, 2009admin2009, I miei ARTICOLI0

La lotta alle mafie, un impegno quotidiano

26 maggio 2009 – discorso sulla strage dei Georgofili

Sono 16 anni che torniamo a riflettere sulla strage dei Georgofili, e a ricordare i nostri concittadini che ne furono vittime. E non ne siamo stanchi.

Sentiamo che a questo appuntamento non possiamo rinunciare, per rispetto delle persone innocenti che vi persero la vita, e per rispetto di noi stessi, che sappiamo – almeno e più distintamente da quella notte del 27 maggio del ‘93 – di avere un dovere in più. Leggi oltre →

Bambini e Natura

maggio 16, 2009admin20090

Bambini e Natura – Intervento di Daniela Lastri al seminario degli educatori degli asili nido

16 maggio 2009

Buongiorno a tutti voi.

Questo seminario è una cosa veramente speciale.

Dà conto della complessità di un tema, i bambini e la natura, a dispetto di un senso comune fin troppo diffuso che lo vede come una cosa semplice e intuitiva, un rapporto positivo ma da gestire in modo casuale, magari facendo attenzione soprattutto ai pericoli che si annidano in un prato, in un giardino o nel contatto con gli animali. Leggi oltre →

Un bel regalo da amici veri (31 dicembre 2008)

dicembre 31, 2008admin2009, da FACEBOOK0
Daniela Lastri

Magari! (fb 20 dicembre 2008)

dicembre 20, 2008admin2009, da FACEBOOK0
Daniela Viral video (presentato il 19 dicembre 2008, manifestazione di apertura della
campagna delle primarie a sindaco)

RANDOM GALLERY
vialapolveredallastoria_3422 n1015152247_183155_7702 assemblea2 n1533553170_30346021_7076939 stampa2 vialapolveredallastoria_2675
VI SEGNALO
CERCA NEL SITO
SEGUIMI anche SU: