Il voto alle donne
Bene ricordarlo!
Atto primo
Un bell’inizio. I nostri valori che nascono dalla Resistenza e che sono scritti nella nostra Costituzione. Grazie Presidente Mattarella
PERCHE’ NON MI PIACE QUELLA SCHEDA BIANCA
Siamo allora all’elezione dell’anno. Però c’è qualcosa che non mi quadra. Che cos’è quella scheda bianca obbligatoria per le prime tre votazioni sul Presidente della Repubblica? Nel PD sono tutti d’accordo, a quanto pare. Capisco che non si voglia rischiare la brutta figura dell’elezione del 2013, però c’è modo e modo.
La Costituzione prevede nelle prime tre votazioni l’elezione con i due terzi dell’assemblea, poi dalla quarta la maggioranza assoluta. Come dire: bisogna provare a eleggere il Presidente con tanti voti. Non è obbligatorio, ma è una specie di dovere morale di tutti i “grandi elettori”, che andrebbe onorato, e se non c’è ancora accordo almeno si votino candidati simbolo, personalità che sono ritenute all’altezza del ruolo.
No, quella scheda bianca che i grandi elettori getteranno nell’urna non è proprio un bell’esempio per i cittadini.
Ma quello che mi preoccupa di più è che con la scheda bianca del partito di maggioranza si dà un esempio per il futuro, si fanno le grandi prove di quello che potrà essere “l’ostruzionismo di maggioranza”: meglio non partecipare al voto, tanto arriva la votazione che consente alla maggioranza di prevalere, come potrà succedere, ad esempio, sulle leggi proposte dal Governo dopo la riforma costituzionale, nella Camera eletta con l’Italicum (massimo 60 giorni per approvarle, poi si vota quello che vuole l’esecutivo). E poi, l’imposizione della scheda bianca e l’identità tra leader del PD e del Governo danno l’immagine plastica di un Parlamento che è gestito dal Governo e di un Presidente che è eletto dall’esecutivo.
La democrazia sono anche le forme, la distinzione dei ruoli, i poteri che non si mescolano. E le forme sono sostanza, come il rispetto dei ruoli e la divisione dei poteri. Per la prima volta dopo tanto tempo si vede che il Governo elegge tutto, impone una riforma elettorale, impone una riforma costituzionale, elegge il Presidente. Finalmente, diranno molti. A me invece vengono un po’ i brividi.
Poi, speriamo che ce la caviamo, e che almeno ci eleggono un buon Presidente.
IN SENATO SI VOTA L’ITALICUM, E IL DIBATTITO SALE DI TONO CONTRO I CAPILISTA BLOCCATI
A proposito del dibattito in corso al Senato sull’Italicum, questa è la dichiarazione fatta il 20 gennaio 2015 dalle consigliere e dai consiglieri regionali del PD Toscano Vanessa Boretti, Daniela Lastri, Lucia Matergi, Fabrizio Mattei, Alberto Morelli, Pier Paolo Tognocchi, Gianfranco Venturi: “Il documento presentato da Miguel Gotor e sottoscritto da 29 Senatori PD è assolutamente condivisibile. Dopo la sentenza della Corte Costituzionale e, soprattutto, in un momento in cui la crisi della rappresentanza politica ha superato ogni livello di guardia, riproporre i capolista bloccati significa creare nuovamente un Parlamento di nominati. La nostra voce a favore di questo documento è coerente con la posizione che assumemmo contro il listino bloccato introdotto nella nuova legge elettorale Toscana. Già allora esprimemmo tutta la nostra contrarietà ad una soluzione che espropria i cittadini del loro fondamentale diritto di scelta. Sarebbe assolutamente opportuno che il PD toscano riavviasse un dibattito vero su questo tema in tutte le sue sedi. Per questo dichiariamo il nostro sostegno convinto ai senatori firmatari del documento e auspichiamo che in queste ore si levino altre voci di appoggio a questa giusta posizione”. Leggi oltre →
La strada giusta per la felicità
Ciao alle ragazze e ai ragazzi che vanno a Auschwitz con il Treno della Memoria. Vanno pensando di trovare un po’ di verità, e la troveranno. Torneranno più forti. Forse un po’ più tristi, ma per poco. Laggiù più che in ogni altra parte d’Europa si trova il segreto della vita, del perché e del percome va amata e difesa contro ogni ingiustizia, violenza, crudeltà. Le parole che già conoscono, libertà, uguaglianza, rispetto dell’altro, diventeranno più chiare e comprensibili. E guardando con i loro occhi i segni supremi dell’infelicità, sapranno come trovare la strada giusta per la felicità.
Province e Regione
La comunicazione che ha fatto l’Assessore Bugli a nome della Giunta regionale sul riordino delle province rende evidente una situazione molto difficile, di cui – a mio avviso – porta la responsabilità il Governo. E’ il Governo, infatti, che con la legge di stabilità ha praticamente messo in crisi la legge Delrio, mettendo a repentaglio la tenuta finanziaria delle province (che non sono state soppresse, come si sa) e mettendo per legge in mobilità la metà del personale. In queste condizioni ogni “riordino” diventa una scommessa, fatta sulla pelle di tante lavoratrici e lavoratori e dei cittadini. Leggi oltre →