Cronache elettorali del 2013
Riassumendo: Bersani ha vinto le primarie per designare il candidato premier della coalizione Italia Bene Comune; ci sono state le primarie del PD e di SEL per gran parte delle candidature al Parlamento; il PD ha escluso dalle sue liste, con decisione della Commissione nazionale di Garanzia, alcuni candidati per motivi di opportunità, in ragione del Codice etico del partito.
Siamo così in una campagna elettorale decisiva per le sorti dell’Italia. In gioco c’è il governo del Paese e la sua stessa tenuta democratica, c’è la possibilità di mettersi alle spalle i peggiori anni della Repubblica. L’Italia sembra ancora sospesa tra voglia di cambiamento e rischi di ritorno indietro. Ogni persona è chiamata ad esercitare la sua responsabilità, a non dimenticare come eravamo, e quello che abbiamo passato tra il 2008 e il 2012 durante il Regno Berlusconiano, a riconoscere con lucidità le forze che possono far uscire l’Italia dal tunnel.
Italia Bene Comune è la coalizione del centro sinistra che si presenta alle elezioni del 24 e 25 febbraio 2013. Nel fanno parte il PD, SEL, PSI, Centro Democratico. La coalizione si presenta alle elettrici e agli elettori con la sua Carta d’intenti, il programma fondamentale per governare l’Italia nei prossimi cinque anni.
La Carta d’intenti è oggi nel programma della coalizione
Leggi anche il Codice Etico della coalizione
Il voto utile è una cosa maledettamente seria in ogni vera democrazia. Ogni partito che si presenta alle elezioni deve rispondere alla domanda: perché dovremmo votare te e non un altro? Le risposte sono: vota me, perché sono più vicino a quello che tu pensi, ai tuoi valori e ai tuoi interessi, posso vincere o perdere la competizione per il governo, ma vincerò sicuramente quella della rappresentanza e quei valori li rappresenterò al meglio (voto utile per rappresentare); vota me, perché tra tutti quelli che affermano valori per te accettabili sono l’unico che può vincere le elezioni, governare e dunque realizzarli almeno in parte (voto utile per governare); vota me, perché solo io posso vincere su quelli che ritieni i nemici principali per te stesso e per la repubblica (voto utile per contrastare). Nessun competitore elettorale può sfuggire alla prova del voto utile (utile per rappresentare, o per governare, o per contrastare). Ed è evidente che solo chi può dare efficacemente tutte e tre le risposte è in grado di offrire più garanzie di voto utile. Quando mi capiterà in futuro di invitare a riflettere sull’importanza del voto utile, state pur certi che mai e poi mai inviterò a votare PD turandosi il naso (argomento ignobile), ma cercherò di dimostrare (argomento nobile) che il PD e il centro sinistra hanno valori e interessi importanti da rappresentare, possono tradurli in azione di governo, possono garantire meglio il contrasto dei valori opposti.
Questo è il testo dell‘appello sottoscritto da un gruppo di intellettuali per un voto di stabilità e di cambiamento.
“Siamo alle ultime battute di una campagna elettorale confusa, rissosa, e da parte di taluni estremamente menzognera. Due scenari inquietanti si profilano come possibili dall’esito del voto: o un caos ingovernabile; o il ritorno al potere di uomini e di forze, che negli anni passati hanno già portato il Paese verso la catastrofe.
Per evitare tutto questo, l’unica strada è votare per la coalizione di centro-sinistra, assicurandole l’autosufficienza, che le consentirebbe di mettere in piedi un Governo stabile, autorevole, rispettabile a livello europeo, in grado di gestire al meglio politiche e alleanze.
L’Italia ha un disperato bisogno di trasparenza politica e di giustizia sociale: se nei prossimi cinque anni non saremo in grado di restituire dignità alle istituzioni, rispetto per la politica, fiducia nei partiti, strategie di sviluppo e insieme un colossale mutamento di rotta nei confronti delle classi lavoratrici e dei ceti disagiati, ci ritroveremo, come altre nazioni europee, nel baratro.
Questo è vero per l’intero territorio nazionale. Ancor più vero in quelle regioni “a rischio” (dalla Lombardia alla Sicilia), dove poche decine di migliaia di voti possono fare la differenza tra un nuovo inizio e una pessima fine.
Ogni voto è perciò prezioso a questo scopo: chiediamo all’opinione pubblica e agli elettori di scegliere come una ragione responsabile spinge inequivocabilmente a fare. E chiediamo ai cittadini che lo condividano di sottoscrivere e promuovere questo appello.”
I primi firmatari: Umberto Eco, Stefano Rodotà, Gustavo Zagrebelsky, Claudio Magris, Barbara Spinelli, Andrea Camilleri, Nadia Urbinati, Guido Rossi, Tullio De Mauro, Natalia Aspesi, Giorgio Parisi, Vittorio Gregotti, Alberto Melloni, Sandra Bonsanti, Luigi Ferrajoli, Filippo Gentiloni, Piero Bevilacqua, Alberto Asor Rosa.
la Memoria e la vergogna (fb 27 gennaio 2013)
Oggi anch’io ricordo. Ricordo ciò che mi hanno raccontato e quello che ho letto, ricordo i due viaggi ad Auschwitz e a Mauthausen. La memoria è una cosa importante, ma non funziona sempre, in Italia c’è sempre qualcuno senza vergogna.
Brividi (fb 26 gennaio 2013)
Il senso di responsabilità e il senso del ridicolo (fb 16 gennaio 2013)
Il vero tema di questa campagna elettorale è la responsabilità. Non quella dei partiti, che secondo me è molto chiara a tutti, ma quella degli elettori, di ogni credo politico. Il centro sinistra vincerà, e vincerà bene, se riuscirà a sollecitare il senso di responsabilità degli italiani, quella cosa che si annida prepotente nel nostro essere sociale, quotidiano, familiare, e con la quale riconosciamo chi ci prende in giro e chi invece è onesto e sincero. Detto in altri termini, questa campagna elettorale ci domanda se abbiamo ancora il senso del ridicolo, o se guitti opportunisti e imbroglioni possono tornare a scorazzare nell’indifferenza generale, come gli ometti cinici di Altan che credono di avere sempre un ombrello a portata di mano.
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La risposta ai commenti (a proposito del voto utile):
La campagna elettorale è cominciata, si vede anche dal nervosismo che pervade il web. Così succede che un post su come fronteggiare l’imponente invito alla dimenticanza messo in campo da Berlusconi e dalla destra viene letto come invito al voto utile, anzi a votare PD turandosi il naso. Insomma: siccome in questi giorni si discute sui media di voto utile, allora tutto deve essere letto sotto questa luce. Non sono d’accordo, e ribadisco pari pari i concetti che ho proposto nel mio post. Null’altro avrei da dire a chi se ne è andato per altri lidi, seguendo suoi rispettabili pensieri, ma – diciamo così – fuori tema. Per inciso, a Calama dico che può trovare sul sito del PD www.partitodemocratico.it tutte le proposte programmatiche che cerca, a partire dalla Carta d’intenti della coalizione Italia Bene Comune.
Però non sfuggo alla provocazione sul voto utile, che, al di là del mio post, è problema presente in tutte le competizioni elettorali. Ogni partito che si presenta alle elezioni deve comunque rispondere alla domanda: perché dovremmo votare te e non un altro? Le risposte sono: vota me, perché sono più vicino a quello che tu pensi, ai tuoi valori e ai tuoi interessi, posso vincere o perdere la competizione per il governo, ma vincerò sicuramente quella della rappresentanza e quei valori li rappresenterò al meglio (voto utile per rappresentare); vota me, perché tra tutti quelli che affermano valori per te accettabili sono l’unico che può vincere le elezioni, governare e dunque realizzarli almeno in parte (voto utile per governare); vota me, perché solo io posso vincere su quelli che ritieni i nemici principali per te stesso e per la repubblica (voto utile per contrastare). Come vedete, tutti usano l’argomento del “voto utile”, basta capirsi che l’utile di cui si parla è quello dell’elettore. Nessun competitore elettorale può sfuggire alla prova del voto utile (per rappresentare, per governare, per contrastare). E non c’è nulla da fare: chi può dare efficacemente tutte e tre le risposte è in grado di offrire più garanzie di voto utile. Tutti gli argomenti possono essere sviluppati in modo nobile o ignobile. Quando mi capiterà in futuro di invitare a riflettere sull’importanza del voto utile, state pur certi che mai e poi mai inviterò a votare PD turandosi il naso (argomento ignobile), ma cercherò di dimostrare (argomento nobile) che il PD e la coalizione di centro sinistra hanno valori e interessi importanti da rappresentare, sono gli unici che possono tradurli in azione di governo, e la loro affermazione può garantire meglio il contrasto dei valori opposti. I detrattori cercheranno di dimostrare il contrario. Si chiama dibattito elettorale, e ne sono un piccolo esempio proprio alcuni commenti al mio post, volutamente scritti “fuori tema”. Armiamoci dunque di buoni argomenti, ma, per favore, non facciamoci lezioni di oggettività: ciascuno racconta la storia per quello che sente e per quello che vuole affermare. Il voto utile è una cosa maledettamente seria in ogni vera democrazia.
Fatte le liste del PD, 40% di donne (fb 9 gennaio 2013)
Le liste del PD sono praticamente pronte. C’è qualche dispiacere in giro, qualche tensione, molto è frutto della corsa contro il tempo. Ma la cosa più importante è che nel nuovo Parlamento il PD porterà il 40% di donne. Tutte decisive per dare più qualità alla politica. Certo, non è il massimo votare una lista intera e in blocco, dove magari c’è chi vorremmo premiare col nostro voto più di altri. Meglio ancora sarebbe stato votare con collegi uninominali, più semplice fare le primarie, più forte il contatto diretto con il/la candidato/a. Però questo è ciò a cui ci costringe il Porcellum, che Berlusconi ha impedito di cambiare per cercare di non farci vincere bene. Penso che il 25 febbraio rimarrà deluso, penso che vinceremo bene ugualmente, porteremo la gran parte di candidati/e eletti/e in primarie; e poi, una volta al governo, cambieremo questa assurda legge elettorale. E lo faremo anche in Toscana.
Il mio sito (fb 3 gennaio 2013)
Avevo un sito (carino dicevano tutti) sul quale periodicamente registravo le mie attività pubbliche. Non ho ancora capito bene quello che è successo, ma … oggi di colpo tutto è sparito! Vi rendete conto? Per qualche ora sono rimasta interdetta … se n’è volata un po’ della mia storia recente, che avevo messo lì confidando nell’affidabilità della Rete. Il luogo della mia trasparenza. Ora sono confusa … Ma non voglio perdermi d’animo. Pazientemente ricomincerò daccapo, raccatterò le cose diventate di colpo sparse e le rimetterò in fila. E tra un po’ vedrete che tornerà (quasi) tutto in linea. Però, ragazzi, che rabbia!
Le primarie e le donne
Articolo pubblicato su La Repubblica – Firenze, del 6 gennaio 2013
La stagione delle primarie è stata una scommessa vincente del Partito Democratico. Ha ristabilito un clima di fiducia nel popolo del centro sinistra, ha rimesso nelle mani delle cittadine e dei cittadini il potere fondamentale di scegliere persone e programmi, ha permesso di superare il deficit di democraticità nella composizione delle liste e – fatto di grande rilievo – ha rappresentato una prima svolta in tema di affermazione della democrazia paritaria. Leggi oltre →