Solidarietà a Cecile Kyenge (fb 10 naggio 2013)
Ho parlato con Cecile Kyenge, le ho detto della nostra solidarietà e vicinanza per le iniziative che sta portando avanti e per quanto le tocca subire in questi giorni, ultime le minacce apparse sui muri di Pistoia. L’ho invitata a tornare da noi, in Consiglio regionale, stavolta come rappresentante del Governo. L’ho sentita ferita dalle minacce e dagli insulti subiti, ma molto fiera e determinata, come le donne africane sanno essere. Conto sul fatto che tutte le istituzioni combattano come si deve la cultura violenta e razzista e l’odio verso le diversità. Noi continueremo a farlo, ne va della nostra civiltà.
Buon Primo Maggio 2013 (fb 1 maggio 2013)
Buon Primo Maggio a tutti voi! Qualche raggio di sole, ogni tanto, abbellisce le cose. Non è molto, in mezzo al grigio che domina il cielo, ma è quello che c’è. Di Primo Maggio grigi e un po’ tristi ne ho visti tanti, ma pure di belli e luminosi, mi pare anzi che siano stati molti di più.
Nessuna indulgenza per chi spara (fb 30 aprile 2013)
Guardando il video degli spari sotto palazzo Chigi e poi ascoltando le parole della figlia del brigadiere Giangrande, non riesco a dire altro di quel Preiti che è un delinquente e un assassino. Nessuna indulgenza, nessuna giustificazione per i violenti come lui, questo mi insegna la mia storia. Quell’uomo ha sparato perché è un delinquente, e se lui cerca di ammantare di protesta sociale un delitto così grave, almeno su di me la cosa non ha effetto: dico che è colpevole due volte, deve solo andare in galera e restarci fino all’ultimo giorno della pena.
Subito il congresso del PD (fb 27 aprile 2013)
Non c’è alternativa, bisogna fare subito il congresso del PD. Ma con regole nuove, inclusive e non divisive.Se lasciamo andare le cose la divisione diventa inevitabile. I fatti di questi giorni hanno dimostrato che tra di noi la pensiamo in modo diverso, e se non ritroviamo le ragioni dello stare insieme, se chiudiamo gli occhi di fronte alla realtà, il nostro futuro e il futuro dei progressisti italiani è finito, almeno per altri 10 anni. Leggi oltre →
Parole della Memoria (fb 25 aprile 2013)
Vado alla manifestazione del 25 aprile, come ogni anno, da sempre. Non sono felice in questi giorni; rendere onore a chi ha dato la vita per la libertà, ascoltare parole della memoria mi farà bene.
Il Presidente da eleggere (fb 20 aprile 2013)
C’è ancora modo di eleggere un buon Presidente della Repubblica? Io dico di si, ci deve essere. Per favore, partiamo dalla realtà: per eleggere il Presidente ci vogliono 504 voti, non uno di meno, non ci sono ballottaggi, non ci sono mezze misure. Il centro sinistra quei voti non li ha, ed è diviso al suo interno. Non sono divisioni da poco, se un pezzo è disponibile a votare Rodotà, un altro no; se un pezzo urla il suo no a Marini, rifiuta di votarlo, poi vota Chiamparino, poi dice Prodi, poi dice non più Prodi; se un altro pezzo dice di no a Marini, poi vota Prodi, poi accusa gli altri di non averlo votato. Inutile continuare, le cose sono chiare. Le dimissioni annunciate di Bersani dicono che oltre non si può andare. I capi delle diverse “anime” del PD, che si sono dati tanto da fare con in testa altre prospettive, ambizioni e linee politiche divergenti, si mettano in una stanza e decidano per il bene di tutti. Per un momento, anch’io mi sono fatta prendere da questo moto perpetuo del PD, da questa agitazione presidenzialista (“decidano i cittadini, non i parlamentari!”), ma onestamente non so cosa avrei fatto se fossi stata lì tra i grandi elettori. Forse avrei sbagliato a votare, forse no, certo però avrei sentito la responsabilità del momento, e oggi la sentirei di più. Twitter o facebook o la rete, gli iscritti e i cittadini che tifano per l’uno e per l’altro non sono responsabili, non possono esserlo, i parlamentari si. Deputati e deputate del PD, senatori e senatrici del PD, lasciatevi per un po’ alle spalle urla, proteste, sms, post, e appartenenze: per qualche giorno rispondete solo alla vostra coscienza, di italiani e di eletti del centro sinistra, mettetevi d’accordo, decidete e votateci il Presidente. Del resto, tra un po’ ci saranno primarie, congressi, elezioni, tutto il tempo per sfogarvi. E anche noi, con voi, riprenderemo a litigare.
Sceglie Berlusconi? (fb 18 aprile 2013)
No, non si doveva far scegliere a Berlusconi!….
Dovunque ti giri c’è sempre un caso Renzi (fb 11 aprile 2013)
Il Consiglio regionale ha designato i suoi rappresentanti che integreranno il Parlamento per eleggere il Presidente della Repubblica. Scoppia il caso Renzi (sono anni che, dovunque ti giri, c’è sempre un caso Renzi), e allora qualcosa mi sa che la devo dire.
Se non c’era di mezzo il caso Renzi, oggi probabilmente avremmo avuto una donna tra i rappresentanti della Regione; un fatto nuovo in una situazione normale. Non so chi avrebbe ceduto il suo scranno, se Rossi o Monaci o Benedetti, credo che ne avremmo potuto ragionare con loro che erano, per lunga e consolidata prassi, i candidati naturali. Invece, tutti lì a discutere e a tormentarci sulle candidature politiche, sui segnali che vanno dati all’interno del PD. Come se l’elezione del Presidente della Repubblica non fosse un fatto istituzionale, come se fosse una primaria, la prosecuzione di quella avvenuta, o l’anticipazione di quella che verrà (le primarie non finiscono mai qui nel PD …). Ovviamente, non c’era nulla di male a discutere di questo o di quella, ma lo si poteva fare in modo piano, senza forzature, senza tentativi di condizionamenti, questi sì venuti da fuori il Consiglio regionale. Si sarebbe capito subito che la cosa era sbagliata, perché caricava il voto del Consiglio di significati politici impropri. E’ il ruolo politico che Renzi si è ritagliato che rendeva altamente inopportuna la sua elezione, come sarebbe stato – ad esempio – se la Regione Emilia Romagna avesse deciso di eleggere Romano Prodi, o la Regione Lazio di eleggere Fabrizio Barca, e via dicendo. Le istituzioni, soprattutto in momenti così delicati come l’elezione del Presidente della Repubblica, devono essere trattate con in mano una rosa, non con lo scudiscio. Così è stata la decisione del gruppo del PD, a difesa dell’istituzione regionale, in piena libertà e anche con un po’ di orgoglio.
PS: leggo dichiarazioni polemiche dello stesso Renzi sul fatto che gli è stato preferito un esponente politico di Siena. Sogno o son desta? Noi non abbiamo votato per “un senese a Roma”, abbiamo votato il Presidente del Consiglio regionale, che è stato eletto a quella carica anche grazie ai miei compagni consiglieri sostenitori di Renzi. A suo tempo, da loro nessun problema, anzi. Perché proprio ora, quando la Regione deve esprimere i suoi rappresentanti istituzionali? Perché mettere di mezzo Renzi quando si poteva discutere più semplicemente, più naturalmente, di una donna? La politica, a volte, segue percorsi misteriosi, è contorta. Mi sa che faremmo bene a eleggere nel prossimo Consiglio regionale tante donne quanti uomini. Forse è la medicina migliore per curare le malattie della politica.
Ignazio Marino per Roma (fb 7 aprile 2013)
Allora, è Ignazio Marino il candidato del centro sinistra a Roma. Finalmente una buona notizia.