Domani a Roma

ottobre 24, 2015admin2014, da FACEBOOK0

Presto a letto presto in piedi, si va a Roma. Buon viaggio a tutti.

Festa della matematica, ben vengano le donne che scelgono questa disciplina scientifica

La Festa della Matematica 2015, che ha alla sua base il rapporto tra donne e matematica nella storia,  è un’occasione importante per riflettere sulle battaglie dell’emancipazione femminile. Un percorso di riscatto, quello declinato sull’istruzione, che ha la stessa valenza dell’emancipazione nel campo del lavoro – come conferma la mostra allestita lungo la scalinata monumentale del Consiglio Regionale “Numeri rosa. Donne e matematica” – dove il diritto all’istruzione per tutte le donne è rimasto incompiuto fino alla fine dell’800, e soprattutto era proibita la cultura di base scientifica; ma nonostante gli ostacoli e i divieti, non sono mancate le figure femminili che sono riuscite ad emergere. L’appuntamento con la Festa della Matematica 2015 ha dato l’opportunità di riflettere intorno al concetto di matematica come chiave interpretativa della realtà che ci circonda, tra sapere disciplinare e attività legata alla vita di tutti i giorni. Mi auguro che la mostra “Numeri rosa. Donne e matematica”, possa stimolare i giovani delle nostre scuole, ma non solo, ad avvicinarsi ad una materia legata alla nostra quotidianità, ad apprezzare questa disciplina, e ad avere buoni risultati nei propri studi.

Un particolare ringraziamento va agli organizzatori e all’Associazione del Giardino di Archimede, per aver voluto dedicare questa mostra a questo tema così rilevante e, in realtà, poco approfondito. Anzi, purtroppo, quando lo si affronta generalmente lo si fa in termini in qualche modo negativi: si citano i dati PISA, gli ultimi dei quali continuano a descrivere una situazione dove le studentesse sono “più indietro” dei loro coetanei nella matematica e, tendenzialmente, sul sapere scientifico.

Noi tutti sappiamo che c’è, in generale, uno sforzo collettivo da fare – scuola e istituzioni – per promuovere l’educazione scientifica in Italia. Il Consiglio Regionale svolge ormai da oltre un decennio un lavoro molto importante e significativo con Il Progetto Pianeta Galileo che, proprio durante questa legislatura volge al termine, e che ha avuto uno sviluppo qualitativo e quantitativo veramente importante. Siamo riusciti, in anni di tagli alla spesa corrente, a non diminuire il budget per questo progetto, proprio perché ne vediamo la valenza strategica per lo sviluppo del capitale umano nella nostra regione. Siamo anche riusciti a far mettere in rete le scuole che ora, con le tre Università della toscana, hanno avviato una importante interlocuzione. Quest’anno – come scelta strategica per sostenere le scuole e gli studenti delle scuole superiori – abbiamo finanziato i migliori progetti che ci sono giunti dalle scuole toscane in campo scientifico. Vi informo di questi sviluppi perché sono convinta che queste iniziative sono fondamentale e in linea con il vostro lavoro. Tra l’altro, l’esperienza concreta evidenzia che la partecipazione e il coinvolgimento appassionato degli studenti non vede minimamente differenze di genere. Com’è ovvio, d’altra parte.

Quello di cui abbiamo bisogno è di un generale e convinto sostegno alla scienza, alla sua divulgazione, alla valorizzazione dei talenti, al loro sostegno economico, il tutto con la consapevolezza che deriva da una strategia di sviluppo generale di un territorio e, ripeto, soprattutto del capitale umano che ormai tutti gli analisti dichiarano essere la chiave di volta per la ripresa anche economica.

Sicuramente una storia delle presenze femminili nella storia della scienza potrebbe creare dei modelli di riferimento di eccellenza tra le giovani donne, un passaggio utile per mostrare che anche le donne posso essere protagoniste – come in realtà lo sono – in queste discipline.

Firenze, 6 marzo 2015

Violet del Palmerino. Aspetti della cultura cosmpolita nel salotto di Vernon Lee

Sono molto lieta di aver presentato un nuovo e importante volume dell’Edizioni dell’Assemblea regionale, “Violet del Palmerino. Aspetti delle culture cosmopolite nel salotto di Vernon Lee: 1889-1935” , che conferma il fecondo sodalizio – ormai ultradecennale – tra la nostra istituzione e gli studi sulla figura eclettica e affascinante di Violet Page chiamata da tutti Vernon Lee.

In questo decennio si deve dar atto al Consiglio regionale di essere stato pronto a recepire le suggestioni che le e gli studiosi ci hanno proposto, permettendoci di svolgere un ruolo che reputo fondamentale per le istituzioni odierne: l’approfondimento, la ricerca, la produzione culturale. Naturalmente per questo ruolo di cerniera tra le istituzioni e le associazioni culturali gli studiosi e le studiose, devo ringraziare il lavoro paziente e prezioso svolto dalla Prof.ssa Serena Cenni. Cosi come voglio ringraziare le altre curatrici del volume, Sophie Geoffroy ed Elisa Bizzotto insieme alle istituzioni culturali che permisero la realizzazione del convegno di cui oggi si presentano gli atti.

Durante la presentazione è stata ricordata la figura di Vernon Lee, una sostenitrice della pace, della cooperazione internazionale, dei diritti e dell’uguaglianza delle donne e dei lavoratori entrando così a far  parte della tradizione di riformatrici e scrittrici inglesi che si batterono a favore della giustizia sociale, l’internazionalismo e il pacifismo.

Solo auguri

dicembre 31, 2014admin2014, da FACEBOOK0

Niente bilanci, stasera solo Auguri. Per quelli che non hanno freddo ci vediamo in piazza.

Non smettete di ballare

dicembre 31, 2014admin2014, da FACEBOOK0

Finalmente, sono andata a vedere Jimmy’s Hall. Dove si racconta della libertà, di pensare e di divertirsi, di una comunità irlandese degli anni 20 e 30, una storia vera di emancipazione popolare vissuta intorno a una vecchia sala da ballo, sport, cultura (oggi diremmo una Casa del Popolo) rimessa in funzione da un attivista di sinistra tornato al suo paese e alla sua anziana madre dopo dieci anni di esilio in America.

Tempo addietro ogni manifestazione di libertà individuale e collettiva, e perfino quella di ballare, leggere e divertirsi (più pacifica di cosi?) era accanitamente contrastata come manifestazione insopportabile di uguaglianza sociale da chi – padrone o proprietario terriero o chiesa di turno – lottava senza quartiere contro la modernità, e la chiamava comunismo. Succedeva tempo addietro, ma forse è bene ricordarselo, e non smettere di ballare.

E visto che siamo nei giorni degli auguri, in questa pagina nella quale parlo sempre rigorosamente di politica, approfitto di Jimmy’s Hall, che della politica mi ha fatto rivedere il lato sentimentale, e faccio così gli auguri per l’anno che viene: ballate, ragazze e ragazzi di ieri e di oggi, e fate sempre tutte quelle altre cose che vi fanno stare bene e soddisfano la vostra curiosità, insomma cercate la felicità dovunque, nella vita privata come in quella pubblica, perché è proprio nella ricerca della felicità, per noi stessi e per gli altri, che si rafforzano le motivazioni della vita attiva, si trova il coraggio di combattere piccole e grandi avversità e ingiustizie, e si ricostruiscono speranze che sembravano perdute.

A tutti, auguri di libertà.

Ritmo

dicembre 30, 2014admin2014, da FACEBOOK0

Ci ho fatto la scuola guida…conterà?

Vanessa Boretti
La parola dell’anno……

Il Vesuvio

dicembre 26, 2014admin2014, da FACEBOOK0

Si vede il Vesuvio? Di ritorno da Napoli dopo aver trascorso S.Stefano con l’altra parte della famiglia.

Che bellezza

dicembre 24, 2014admin2014, da FACEBOOK0

Che bellezza….unica. Ogni tanto mi vengono questi attacchi di fiorentinite…sarà il Natale.

L’aberino di Natale

dicembre 24, 2014admin2014, da FACEBOOK0

Prima di Natale sono riuscita anch’io a fare il mio alberino. È piccino, ma ne vado orgogliosa. AUGURI!

Il caso Province

dicembre 18, 2014admin2014, da FACEBOOK0

RIFORMARE, NON DISTRUGGERE IL PUBBLICO. IL CASO DELLE PROVINCE.

In questi giorni le lavoratrici e i lavoratori delle Province, 4.500 in Toscana, sono in agitazione. Le cose si stanno mettendo decisamente male, per loro e per tutti noi, se non viene corretta la legge di stabilità. Che, in questo caso, dovrebbe essere chiamata “legge di instabilità”, per la confusione e i danni che rischia di produrre. Direi di più: c’è una specie di “crudeltà istituzionale” che trapela esplicita dalle norme, e che viene esercitata – purtroppo – facendo leva su una pubblica opinione disorientata e angosciata dalla pesantezza della crisi. Leggi oltre →

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