La musica di Pino Daniele
Pino Daniele mi ha fatto capire e amare Napoli un po’ di più. Anche per questo continuerò ad ascoltare la sua musica e la sua voce.
Pride
Ho visto Pride. Dove si parla della lotta dei minatori al tempo della Thatcher, di un gruppo di gay e lesbiche che decide di impegnarsi nella solidarietà, di un’alleanza difficile e poi inevitabile, e della vita che non è solo pane ma anche rose. Film molto bello che racconta una storia vera, ma in alcuni passaggi le immagini perdono i contorni, come se le vedessi attraverso un vetro mentre fuori piove … e invece piovi tu.
Firenze in guerra
Come mi ero ripromessa il giorno dell’inaugurazione, sono tornata a Palazzo Medici Riccardi a vedere la mostra “1940-1944 Firenze in guerra”, con calma, immagine dopo immagine, video dopo video. La mostra, organizzata dall’Istituto Storico della Resistenza Toscana, resta fino al 6 gennaio, per cui avete ancora poche ore per prendervi le emozioni che dà. Ho rubato qualche immagine, un volantino, l’addio ad Aligi Barducci (Potente), i testi scritti sulle sagome di persone del tempo, solo per dare il senso dell’intensità …
Dibattiti decisivi
Vedo dai giornali che è partito un importante dibattito sul nome da dare alla FI.PI.LI. Il Nulla che avanza!
Capodanno senza Radetzky
Anche quest’anno sono stata al concerto di Capodanno della Scuola di Musica di Fiesole. Concerto bellissimo, tutti molto bravi, e una gradevole novità. Il concerto si è concluso con un pezzo di Gershwin e non con la … marcia di Radetzky, come purtroppo da un po’ di tempo avveniva su richiesta del pubblico. Non è stato un caso, e lo ha spiegato bene il direttore artistico della Scuola, ricordando che quella marcia fu scritta per cantare una vittoria militare contro italiani (Custoza, 1848, e il ritorno degli austriaci a Milano), e diventò uno dei simboli della reazione antirivoluzionaria ai moti del ’48. Che fosse proprio la marcia di Radetzky a concludere il concerto di Capodanno di Firenze non mi è mai andata giù.
Solo auguri
Niente bilanci, stasera solo Auguri. Per quelli che non hanno freddo ci vediamo in piazza.
Non smettete di ballare
Finalmente, sono andata a vedere Jimmy’s Hall. Dove si racconta della libertà, di pensare e di divertirsi, di una comunità irlandese degli anni 20 e 30, una storia vera di emancipazione popolare vissuta intorno a una vecchia sala da ballo, sport, cultura (oggi diremmo una Casa del Popolo) rimessa in funzione da un attivista di sinistra tornato al suo paese e alla sua anziana madre dopo dieci anni di esilio in America.
Tempo addietro ogni manifestazione di libertà individuale e collettiva, e perfino quella di ballare, leggere e divertirsi (più pacifica di cosi?) era accanitamente contrastata come manifestazione insopportabile di uguaglianza sociale da chi – padrone o proprietario terriero o chiesa di turno – lottava senza quartiere contro la modernità, e la chiamava comunismo. Succedeva tempo addietro, ma forse è bene ricordarselo, e non smettere di ballare.
E visto che siamo nei giorni degli auguri, in questa pagina nella quale parlo sempre rigorosamente di politica, approfitto di Jimmy’s Hall, che della politica mi ha fatto rivedere il lato sentimentale, e faccio così gli auguri per l’anno che viene: ballate, ragazze e ragazzi di ieri e di oggi, e fate sempre tutte quelle altre cose che vi fanno stare bene e soddisfano la vostra curiosità, insomma cercate la felicità dovunque, nella vita privata come in quella pubblica, perché è proprio nella ricerca della felicità, per noi stessi e per gli altri, che si rafforzano le motivazioni della vita attiva, si trova il coraggio di combattere piccole e grandi avversità e ingiustizie, e si ricostruiscono speranze che sembravano perdute.
A tutti, auguri di libertà.
Il Vesuvio
Si vede il Vesuvio? Di ritorno da Napoli dopo aver trascorso S.Stefano con l’altra parte della famiglia.
Che bellezza
Che bellezza….unica. Ogni tanto mi vengono questi attacchi di fiorentinite…sarà il Natale.