L’aberino di Natale
Prima di Natale sono riuscita anch’io a fare il mio alberino. È piccino, ma ne vado orgogliosa. AUGURI!
Il caso Province
RIFORMARE, NON DISTRUGGERE IL PUBBLICO. IL CASO DELLE PROVINCE.
In questi giorni le lavoratrici e i lavoratori delle Province, 4.500 in Toscana, sono in agitazione. Le cose si stanno mettendo decisamente male, per loro e per tutti noi, se non viene corretta la legge di stabilità. Che, in questo caso, dovrebbe essere chiamata “legge di instabilità”, per la confusione e i danni che rischia di produrre. Direi di più: c’è una specie di “crudeltà istituzionale” che trapela esplicita dalle norme, e che viene esercitata – purtroppo – facendo leva su una pubblica opinione disorientata e angosciata dalla pesantezza della crisi. Leggi oltre →
La sinistra c’è
La Sinistra c’è. Tanta, sorridente, con le idee chiare in testa. Siamo il futuro e la speranza
Sull’onestà
LA CORRUZIONE SI SCONFIGGE SOLO CON GLI ONESTI
Quello che succede a Roma sarà anche frutto di una situazione particolare, sarà anche il lascito di uno dei governi della città (sindaco Alemanno) più oscuri nella storia repubblicana, ma inevitabilmente chiama in causa un discorso più generale. Ed è quello che bisognerebbe fare, con fatica perché le cose non sono per nulla semplici. Non per noi, non per la sinistra e per il PD, da cui invece deve pretendersi qualcosa di più della giusta indignazione. Molto di più. Una lotta aperta e senza quartiere alle mafie non si fa se non si hanno antidoti alla corruzione. Poiché è nella corruzione dei comportamenti pubblici, dello stile di governo, dei modi di esercizio del potere che si annida la sconfitta della democrazia, la resa davanti ai poteri criminali. Leggi oltre →
Benvenuti in casa Gori
“Benvenuti in casa Gori” l’avevo visto quasi trent’anni fa. L’ho rivisto stasera al Teatro di Rifredi, stesse risate di cuore, stessa ammirazione per Benvenuti, e un po’ d’invidia per l’artista, che strappa tanti applausi, con una bravura che non tramonta. Beato lui. Io, dal canto mio, prima ho fatto un salto indietro, e ascoltando e sorridendo mi sono sentita come allora, come se il tempo non fosse passato. Poi, dopo il teatro, il mondo di oggi, e il Natale che arriva con mille speranze in meno di quelle dell’86.
La speranza dei precari della scuola
Una notizia importante dall’Europa, che dà speranza ai precari che da anni fanno funzionare le nostre scuole. Mentre la Corte di Giustizia Europea emanava la sentenza, la V commissione del Consiglio Regionale della Toscana appovava una risoluzione sullo stesso tema. Ora tocca al Parlamento e al Governo compiere atti conseguenti.
A votare in 38 su 100
Nella modernissima Emilia Romagna a votare ci vanno in 38 su 100. La tentazione è di accampare scuse, tanto il PD ha vinto. Tutto bene, se hai voglia di prendere o di tenere il palazzo. Molto male, se dici di avere grandi progetti, e poi ti ritrovi con poche gambe per farli camminare. Il non voto stavolta è stato un fatto rumoroso. Può far breccia ancora di più. Oggi centinaia di migliaia di persone hanno fatto il passo che mai avevano fatto prima. La protesta “attiva” di chi non si sente ascoltato. Questa è la novità, e non è una bella novità.
Samantha tra le stelle
Una bella emozione la prima donna italiana nello spazio. Buon viaggio a Samantha tra le stelle.
Gli errori dell’Italicum e della legge toscana
Notizie di stampa riportano che Gaetano Silvestri, presidente della Corte costituzionale che bocciò il Porcellum, nella sua recente audizione alla Commissione affari costituzionali del Senato ha detto parole chiare sull’Italicum. Ha ricordato che non si può fare una riforma a metà (l’Italicum cambia solo le regole di elezione della Camera), mettendo così in grande agitazione gli stati maggiori dei partiti. Poi, avrebbe aggiunto anche due “piccole” cose:
- che una volta messo il premio di maggioranza non si possono mettere anche le soglie di sbarramento;
- che i capilista bloccati sono una cosa di dubbia costituzionalità, o si fanno liste bloccate molto corte (di tre candidati) o si mettono le preferenze o si fa il collegio uninominale.
Insomma, Silvestri avrebbe detto praticamente le stesse cose di quei sette consiglieri e consigliere regionali del PD (me compresa) che non hanno voluto votare la legge toscana perché, con i suoi listini mescolati alle preferenze e le sue soglie d’accesso alte e differenziate, era ed è a forte rischio di incostituzionalità.
A dar man forte alle tesi di Silvestri, in particolare sulla questione delle soglie di sbarramento, ci sarebbero state, nella stessa seduta, anche le parole molto severe di due altri costituzionalisti, Ida Nicotra e Gaetano Azzariti.
Ora, è vero che Silvestri non è più nella Corte costituzionale, è vero che c’è in giro anche chi dice che “Tutto va ben, madama la marchesa”, però forse sarebbe meglio ascoltare molto attentamente chi l’ha fatta la sentenza della Corte sul Porcellum. E se, giustamente, gli si dà credito quando dice che è assurdo riformare solo mezzo Parlamento, sarebbe bene prendere appunti anche sul resto.
Perciò, appuntino anche al PD Toscano: agli errori commessi si può ancora rimediare, ne va della correttezza e della legittimità delle prossime elezioni regionali. Gli accordi con Forza Italia e Verdini non valgono il rischio: via i listini, soglia di sbarramento unica al 3% come nei comuni.