Grazie, mille volte grazie
PUBBLICATA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE TOSCANA. CHISSA’ COSA AVRA’ DA DIRE IL GOVERNO (?). INTANTO, RINGRAZIO DI CUORE TUTTI QUELLI CHE HANNO SOSTENUTO IL NOSTRO IMPEGNO PER L’UGUAGLIANZA DEL VOTO.
La nuova legge elettorale della Toscana è stata pubblicata ed è in vigore. E’ la legge 26 settembre 2014, n. 51, e la trovate qui http://raccoltanormativa.consiglio.regione.toscana.it/formati/stampepdf/legge-2014-00051.pdf .
Ci siamo battuti con tutte le nostre forze perché fosse diversa sui due punti che conoscete (no al listino bloccato e soglia unica di sbarramento al 3%), e fosse affermato senza eccezioni il principio dell’uguaglianza del voto; giorno verrà che ciò che abbiamo detto sarà infine ascoltato. La palla per ora passa al Governo, che entro 60 giorni deve valutare se impugnarla o no. Non è che ci creda più di tanto, ho la vaga impressione che il Governo si “dimenticherà” di quello che ha detto appena tre mesi fa a proposito della legge elettorale della Calabria, imponendo a quella Regione di stabilire una soglia unica di accesso (il 4%, che per la Toscana, con dieci consiglieri in più, è come dire il 3%) e soglie di coalizione all’8% (non si capisce a che serva, ma tant’è, è comunque inferiore a quella toscana, che è il 10%). Sapete quali argomenti usò il Governo a luglio per la Calabria? Ma si, proprio quelli della ragionevolezza delle soglie e dell’uguaglianza del voto … li trovate qui http://www.affariregionali.it/banche-dati/dettaglioleggeregionale/?id=9353 .
Ma, al di là di quello che dirà o non dirà il Governo sulla legge toscana (immagino che non dirà), gli appuntamenti sulla legge elettorale non sono finiti. Vedremo cosa succederà di qui a poco sull’Italicum, se reggerà l’accordo iniziale PD-Forza Italia, se il Senato dirà qualcosa di diverso, come si comporteranno i senatori del PD che avevano annunciato battaglia, cosa farà il Governo. Cercherò di tenervi informati.
Intanto, ringrazio tutti quelli che ci hanno sostenuto, non ci hanno lasciati soli, ci hanno aiutato con le loro parole, le loro firme, i loro apprezzamenti. Se siamo andati fino in fondo e possiamo andare oggi a testa alta lo dobbiamo anche a voi, mille e più, che su questa e altre pagine di FB avete voluto far sapere, con un “mi piace” o con un commento, che anche voi la pensate più o meno così.
Grazie, mille volte grazie.
La sinistra, il cambiamento e il Governo
Cose importanti si discutono nel PD, articolo 18, legge elettorale, riforma costituzionale, e tra un po’ arriva la legge di stabilità. Prendere o lasciare non si può, perché queste cose dicono di come si vuole cambiare l’Italia.
Non basta voler cambiare, bisogna essere chiari su dove si vuole andare.Anche la destra voleva cambiare, e ha cambiato in peggio tante cose: nel 2001 ha avuto nelle mani l’Italia dell’euro e ne ha dilapidato i vantaggi; l’ha riavuta nel 2008 e l’ha affondata nella crisi. Perciò il “come cambiare” è importante, chiama in causa l’idea che abbiamo del nostro futuro, delle nostre liberà e della nostra democrazia.
Dicono che a ragionare così si cade nell’ideologia, per fare intendere che si tratta di roba vecchia, ammuffita e dannosa, che soprattutto non serve a prendere il 41%; per me è invece, più semplicemente, un po’ di coerenza dei principi, che serve per riconoscere se stessi, a dare un senso alla politica che si fa, e a sentire il peso e la responsabilità delle scelte.
Non mi piace perciò chi pensa di poter mettere mano a tutto, perfino alle cose sulle quali si fonda l’essenza della sinistra: la dignità del lavoro, la difesa dei più deboli, l’uguaglianza del voto, l’equilibrio dei poteri. Se il Governo, potendo fare 10 con tutto il PD, propone 11 e quell’1 in più (oggi l’azzeramento della tutela reale nei licenziamenti individuali) è una pesante e gratuita concessione alle ideologie della destra, questa diventa una sua scelta; francamente mi preoccupo (per l’Italia, per la sinistra), ma non mi sento in colpa se il Governo coscientemente si infila in una storia diversa, dagli esiti mprevedibili.
Perciò, darei il voto sulle cose buone della legge sul lavoro e non voterei quelle cattive. Penso che seguendo i principi e perfino un po’ di buon senso (il senso del popolo della sinistra) si evitano molti irreparabili danni. I principi non sono scatole vuote, e appiccicargli addosso lo stigma dell’ideologia è un gioco che non mi piace.
Comunque, io a Roma il 25 ottobre andrò alla manifestazione della CGIL, per imparare e per unire la mia voce a quella degli altri.
Annoiarsi da sé
Ma le avete viste le primarie del centro sinistra in Emilia Romagna? 57.000 votanti, mentre gli iscritti al PD sono 75.000. Domando: se il PD si “perde” anche le primarie, quale democrazia interna gli resta? Forse bisognerebbe fare qualcosa, ad esempio consultare gli iscritti o convocare referendum sulle scelte più importanti, quelle che non stanno nel mandato degli organismi dirigenti, e magari non aspettare che le primarie muoiano del tutto prima di regolarle per bene. Ma questi sono discorsi astratti e ideologici … sono discorsi che fa solo chi vorrebbe (ancora) che il PD fosse la casa comune di tanta parte della sinistra. Lo dico, e mi annoio da me.
A che serve il 41%?
Da qualche giorno mi sto chiedendo perché il 41% del Pd alle europee deve essere speso per colpire la CGIL ed eliminare l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. Non c’era altro modo di spenderlo quel 41%? Milioni di persone avevano chiesto al PD di portare l’Italia fuori dalla crisi. E allora: dov’è il Grande Cambiamento dell’Europa? Dov’è l’azione pratica contro le politiche liberiste che ci hanno portato al disastro di questi anni? Un Paese intero attende, dopo gli 80 euro, riforme vere, e un impegno non a parole sulla scuola, la ricerca, l’ambiente, la salute, i diritti civili, il lavoro, la legalità … Una speranza di cambiamento, non la guerra contro la sinistra.
LA LEGGE ELETTORALE TOSCANA SUPERA LO SCOGLIO STATUTARIO. RESTANO I PROBLEMI POLITICI E TUTTI I NOSTRI DUBBI SULLE GARANZIE DI UGUAGLIANZA CHE LA LEGGE AVREBBE DOVUTO ASSICURARE.
Il Collegio di Garanzia Statutaria della Regione, al quale era stato presentato un ricorso dai gruppi di NCD, Fratelli d’Italia, UDC, Rifondazione Comunista-Comunisti Italiani, con il sostegno dei consiglieri Romanelli e Chiurli, ha deciso, a maggioranza, che la legge elettorale toscana è conforme allo Statuto regionale.
Prendiamo atto ovviamente di tale pronunciamento, ma questo non cambia il nostro giudizio su aspetti della legge che potevano essere risolti in modo del tutto diverso e con una maggioranza ben più ampia in Consiglio. Restiamo fermamente convinti delle posizioni che abbiamo espresso in aula.
Il Collegio ha deciso, si apprende leggendo il giudizio, a maggioranza su ogni punto e dopo una discussione non scontata. Su ogni questione vede i problemi e i rischi, perfino la possibile confusione nel voto, ma poi conclude ogni volta – sempre, sottolineando, a maggioranza – che in fondo il limite non è stato superato, in fondo la libertà è assicurata, in fondo sulle soglie c’è alta discrezionalità, in fondo il legislatore lo spazio ce l’ha, ecc. Insomma, abbiamo appreso che lo statuto regionale consente praticamente qualsiasi legge elettorale, a meno che … non sia bocciata dalla Corte Costituzionale. Prendiamo atto. La nostra polemica non può rivolgersi verso gli organi di garanzia regionali in quanto tali. Semmai, forse è ora di chiedersi se – in materia di diritto di voto e di corretta composizione degli organi regionali – si possano accettare soluzioni troppo diverse tra Regione e Regione.
Tuttavia, non possiamo non evidenziare che il Collegio ha deciso, a quanto si legge dal giudizio, con la piena partecipazione di un suo componente, vice coordinatrice regionale di Forza Italia, che francamente avremmo pensato si sarebbe astenuta, considerato il suo ruolo non in un organo qualsiasi di Forza Italia ma in un organo esecutivo regionale del suo partito. Se poi le votazioni di alcune parti fossero state fatte a maggioranza di 4 a 3, con il voto decisivo di quest’ultima, le perplessità aumentano. Questa, purtroppo, è la prima cosa che balza agli occhi.
Per quanto ci riguarda, dunque, la decisione del Collegio non ci convince e non sposta di nulla le nostre opinioni politiche e non cambia la nostra preoccupazione su una legge elettorale toscana che resta fragilissima sui principi ed espone il prossimo consiglio a rischi di delegittimazione e di sopravvivenza. Se, perciò, avremo occasione di intervenire nuovamente, non faremo mancare il nostro impegno per cambiare norme sbagliate. La parola torna, dopo la parentesi del giudizio del Collegio di Garanzia Statutaria, alle scelte politiche e al dibattito del PD.
Vanessa Boretti, Daniela Lastri, Lucia Matergi, Fabrizio Mattei, Aldo Morelli, Pier Paolo Tognocchi, Gianfranco Venturi
Una settimana importante
E’ un settimana importante per la legge elettorale toscana appena approvata ma non ancora promulgata. Ci sarà il giudizio del Collegio di Garanzia Statutaria della Regione sul listino bloccato e sulle soglie di sbarramento. E’ un giudizio giuridico, di conformità o meno allo Statuto regionale, non politico.
Intanto, chi ha la tessera del PD della Toscana può far sentire comunque la sua voce, per chiedere al PD di essere più aperto e disponibile a cambiare la legge, sottoscrivendo la richiesta di referendum deliberativo promossa da un gruppo di iscritte/i. Per partecipare, basta scrivere al comitato referendumleggeelettorale@gmail.com, oppure andare sul mio sito www.danielalastri.it, scaricare il modulo, sottoscriverlo, scannerizzarlo e inviarlo al comitato. E’ come chiedere: ma chi conta di più, 10 consiglieri regionali di Forza Italia o i consiglieri, le iscritte e gli iscritti, le elettrici e gli elettori del PD?
Per chi vuole approfondire, ricordatevi che la mia pagina personale Daniela Lastri – Politico continua a essere dedicata alla legge elettorale toscana. Se avete cliccato Mi Piace (non perché vi piaccia particolarmente, solo per restare aggiornati), tornateci su dal vostro FB, aprite Ti piace e indicate di voler ricevere le notifiche, almeno saprete subito le novità.
Danilo ringrazia
Eccolo qui mio padre Danilo, che guarda gli auguri che gli avete fatto, felice e un po commosso. Insieme abbiamo parlato di chi lo conosce e di chi no, e di qualche particolare che avete rammentato. Mi ha chiesto di ringraziarvi tutti, “come faccio a chiamarli io? È troppo complicato…”.
Poi mi ha detto con tono di rimprovero bonario: ” Sono nato a Campomigliaio di Gricignano, vicino alle Salaiole, e a Sagginale ci sono andato a 9 anni, quando mio padre si e’stufato di fare quattro chilometri al giorno a piedi per andare a lavorare”. Mio padre è un tipo preciso.
Grazie ancora di cuore a tutti, gli avete fatto un bel regalo.