Alla prova dei fatti
Vi invito a esserci il 4 maggio, a discutere delle riforme di oggi. E a metterle alla prova dei fatti. Partiremo dai punti di vista di Sergio Cofferati e di Sandra Bonsanti, per confrontarli con le esperienze e le proposte dei partecipanti. Perché di questo c’è bisogno, della partecipazione attiva di tutti.
ABBRACCI
In questi giorni è apparsa sui media una foto, curiosa in politica. La foto è di tre donne che si abbracciano tra di loro, dopo un dibattito elettorale in TV con due uomini. Le tre donne sono leader di partiti di opposizione progressisti, la scozzese del Snp Nicola Sturgeon, la verde Natalie Bennett e la gallese del Plaid Cymru Leanne Wood. Di loro dovrà tenere conto Ed Milliban, capo dei laburisti inglesi presente al dibattito, se il suo partito riuscirà a prevalere sui conservatori di David Cameron.
Il gesto dell’abbraccio a conclusione di un dibattito politico è una novità, forse assoluta, comunica al tempo stesso diversità e voglia di unire. Quel gesto non poteva che essere fatto da donne; come tutti gli abbracci è un segno di alleanza e di solidarietà; e ha la forza di un ammonimento verso chi pensa di poter fare da solo.
Non so se c’è qualche insegnamento per noi, se ne potrebbe parlare in tanti modi. Certo che l’immagine è bella, e la voglio prendere così, come un invito a essere sé stessi, a scegliersi i compagni di viaggio e a far sentire agli altri, alleati o avversari che siano, la propria forza morale.
Festa della Liberazione
Ecco una delle feste più belle, lo è stata anche nei momenti più difficili della nostra storia recente. Celebrare la Liberazione dal nazifascismo fa parte della nostra religione civile, ed è come dire che noi a quella Storia restiamo fedeli. Per questo, come ogni anno vado in Piazza dell’Unità Italiana, poi in corteo a Piazza Signoria. Non ricordo di avere mai mancato questo appuntamento. Giovani, non più giovani e vecchi, gli sguardi cercano i protagonisti di quel momento e li interrogano in silenzio, vorrebbero storie da ascoltare, e da raccontare non si sa più a chi. Insieme, però, si respira sempre un’aria di libertà. Vado lì a rappresentare il Consiglio regionale, quasi sempre è toccato a me, ed è una delle cose che ho fatto più volentieri in questi anni. Buon 25 aprile.
Renzi e le elezioni
Renzi dice a Ottoemezzo: martedì decidiamo se mettere la fiducia all’Italicum, e se non viene approvato il Governo cade. Come dire che lo spirito dell’Italicum è già tra di noi, e che il Governo comanda le danze anche su cose che non gli spettano. Cari deputati non abbiate paura, celebrate così, con un atto di libertà, il 70° della Liberazione. Tanto, se per caso dovesse cadere, state sereni, subito si rialzerà, nuovo incarico, nuovo Governo fotocopia del precedente. E finalmente si farà una buona legge elettorale.
Diario di Elio
Con Orlando Materassi, figlio di Elio, sono stata a Reggello alla presentazione del libro del padre “Quarantaquattro mesi di vita militare. Diario di guerra e di prigionia” (pubblicato dal Consiglio regionale, Edizioni dell’Assemblea), dove si narra del dramma dei soldati italiani dopo l’8 settembre 1943. Solo il 10 per cento dei militari italiani accettarono di collaborare con i tedeschi. In 650.000 dissero di no e furono internati, 50.000 non fecero più ritorno. Fino agli anni ’80 su questa tragica vicenda scese il silenzio. Consiglio vivamente la lettura del libro, che ci restituisce in questo 70° dalla Liberazione un’importante verità della nostra storia.
DIVORZIO BREVE, LA BUONA RIFORMA
Ecco la legge sul divorzio breve, non il massimo ma comunque una cosa molto buona. Stavolta, a ragione, si può dire “finalmente un cambiamento vero, atteso da almeno 15 anni”. Chi l’ha fatto? Il Parlamento, dopo lunga discussione, con 398 sì, 28 no e 6 astenuti. Le buone riforme.
Mandato imperativo
10 deputati della minoranza PD, dissidenti sull’Italicum, sono stati sostituiti nella Commissione competente. E’ una chiara disponibilità al dialogo, la fiducia non mancherà.
Artemisia
Stamani sono stata alla camminata (al momento faccio camminate e non corse …) dell’Avon Running, per dare il mio contributo all’Associazione Artemisia
La buona piazza
A Roma una piazza unita, piena di scuola vera. Il 5 maggio tutta la scuola in piazza, perchè il disegno di legge del governo sulla scuola riduce i diritti, mortifica la partecipazione e la democrazia, condiziona la libertà d’insegnamento….e poi troppe deleghe in bianco.