Saluto alla marcia di Barbiana

Marcia  di Barbiana – 20 maggio 2012

Un saluto a tutti voi.

Da sempre, sono ormai 11 anni, partecipo a questa marcia, e faccio di
tutto per non mancarla.

Oggi non potevo non essere qui, e sono contenta di farlo anche in
rappresentanza della Giunta regionale e della Vice Presidente
Targetti.

Qui ci vengono quelli che credono nel valore della scuola pubblica,
che si battono per una scuola non classista, che sostengono la scuola
di NON UNO DI MENO.

Questa comunità – di diversi, perché diversi sono i punti di partenza,
e di uguali, perché ciascuno ha diritto all’istruzione – ha sempre
qualcosa da dire alla società e alle istituzioni, qualcosa di buono,
qualcosa che serve a migliorare il mondo in cui viviamo.

Ripercorriamo questi luoghi ogni anno per rivivere insieme il senso
del nostro impegno, per riconfermare a noi stessi e agli altri quello
in cui crediamo. Lo facciamo con semplicità e con determinazione.

Oggi lo facciamo anche per un motivo in più, più forte e più acuto che
mai, per protestare contro la barbarie degli assassini, che hanno
voluto portare dolore e crudeltà in una scuola lontana da qui. Siamo
vicini alla nostra scuola di Brindisi, alle ragazze che la
frequentano, alle famiglie delle vittime.

Oggi a Barbiana è un giorno triste. Ma la nostra determinazione,
quella che ogni anno si rafforza in questa marcia della libertà,
dell’uguaglianza e della civiltà, non è scalfita.

Da domani sulle nostre spalle, sulle spalle di chi crede nei valori
della scuola di tutti e di ciascuno, sulle spalle di chi ha il dovere
di dargli un futuro, c’è anche questo: difendere la scuola
dall’attacco violento che le viene portato. Sono sicura che ce la
faremo. Il nostro esercito di pace è immensamente più grande, forte e
combattivo del manipolo di assassini, mafiosi o terroristi, che
vorrebbe intimidirci e farci cadere nella paura e nel caos.

La scuola non è il luogo della paura, è il luogo della speranza, e noi
alla speranza di un futuro migliore non possiamo, non vogliamo
rinunciare.

Continuiamo dunque il nostro cammino, ritroviamo le nostre ragioni.
Ripartiamo da qui, da questi luoghi che evocano la parte migliore di
noi stessi, dalla memoria di quello che ci hanno lasciato in eredità
Don Milani e la sua scuola di Barbiana.

Torneremo domani nelle nostre scuole, nei nostri luoghi di lavoro,
nelle istituzioni, con la convinzione di voler essere ancora di più in
prima fila a difendere e a promuovere la scuola e la società che
vogliamo.

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