Stavolta non sono d’accordo con il Presidente Napolitano (fb 2 marzo 2013)
Stavolta non sono d’accordo con il Presidente Napolitano, che, a quanto sembra, non vede di buon occhio proposte di governo che non dimostrino di essere già in grado, sulla carta, di farsi dare l’ok da Camera e Senato. E’ vero che egli non può più sciogliere le camere, ma il suo successore questa possibilità ce l’ha. Nel parlamento italiano c’è un fatto assolutamente nuovo, che è stato voluto dagli elettori: tre forze, sinistra, destra, movimento 5 stelle, nessuna autosufficiente, non vogliono e non possono appoggiare lo stesso governo, e nessuna maggioranza è possibile contro la sinistra. Monti, che ha chiesto il voto degli italiani e ha raccolto consensi irrilevanti, non può più andare avanti. Dunque, o c’è un accordo di governo (almeno?) tra sinistra e M5S o si deve tornare alle elezioni. E tra un governo di minoranza della sinistra e un governo di minoranza “tecnico” solo il primo è legittimato dal voto. Sono le regole della democrazia, che vanno tenute ferme prima di ogni cosa. E se in Parlamento non c’è modo di decidere a chi tocca, si faccia subito una legge elettorale che affidi agli elettori, con il doppio turno, la scelta definitiva. Non mi illudo, so che non è di buon auspicio per il PD tornare a elezioni mentre in Italia vince il populismo (non saprei come chiamare diversamente l’esito di queste elezioni, indipendentemente dalle responsabilità dei protagonisti). Ma un grande Paese non può essere in preda al non-governo per troppo tempo, ne va della vita delle persone. Anche per questo, in un passaggio drammatico per l’Italia, il PD e la coalizione Italia Bene Comune dovrebbero restare uniti, chi può cerchi di ricordarlo.