Dovunque ti giri c’è sempre un caso Renzi (fb 11 aprile 2013)

aprile 11, 2013admin2013, da FACEBOOK0

Il Consiglio regionale ha designato i suoi rappresentanti che integreranno il Parlamento per eleggere il Presidente della Repubblica. Scoppia il caso Renzi (sono anni che, dovunque ti giri, c’è sempre un caso Renzi), e allora qualcosa mi sa che la devo dire.
Se non c’era di mezzo il caso Renzi, oggi probabilmente avremmo avuto una donna tra i rappresentanti della Regione; un fatto nuovo in una situazione normale. Non so chi avrebbe ceduto il suo scranno, se Rossi o Monaci o Benedetti, credo che ne avremmo potuto ragionare con loro che erano, per lunga e consolidata prassi, i candidati naturali. Invece, tutti lì a discutere e a tormentarci sulle candidature politiche, sui segnali che vanno dati all’interno del PD. Come se l’elezione del Presidente della Repubblica non fosse un fatto istituzionale, come se fosse una primaria, la prosecuzione di quella avvenuta, o l’anticipazione di quella che verrà (le primarie non finiscono mai qui nel PD …). Ovviamente, non c’era nulla di male a discutere di questo o di quella, ma lo si poteva fare in modo piano, senza forzature, senza tentativi di condizionamenti, questi sì venuti da fuori il Consiglio regionale. Si sarebbe capito subito che la cosa era sbagliata, perché caricava il voto del Consiglio di significati politici impropri. E’ il ruolo politico che Renzi si è ritagliato che rendeva altamente inopportuna la sua elezione, come sarebbe stato – ad esempio – se la Regione Emilia Romagna avesse deciso di eleggere Romano Prodi, o la Regione Lazio di eleggere Fabrizio Barca, e via dicendo. Le istituzioni, soprattutto in momenti così delicati come l’elezione del Presidente della Repubblica, devono essere trattate con in mano una rosa, non con lo scudiscio. Così è stata la decisione del gruppo del PD, a difesa dell’istituzione regionale, in piena libertà e anche con un po’ di orgoglio.

PS: leggo dichiarazioni polemiche dello stesso Renzi sul fatto che gli è stato preferito un esponente politico di Siena. Sogno o son desta? Noi non abbiamo votato per “un senese a Roma”, abbiamo votato il Presidente del Consiglio regionale, che è stato eletto a quella carica anche grazie ai miei compagni consiglieri sostenitori di Renzi. A suo tempo, da loro nessun problema, anzi. Perché proprio ora, quando la Regione deve esprimere i suoi rappresentanti istituzionali? Perché mettere di mezzo Renzi quando si poteva discutere più semplicemente, più naturalmente, di una donna? La politica, a volte, segue percorsi misteriosi, è contorta. Mi sa che faremmo bene a eleggere nel prossimo Consiglio regionale tante donne quanti uomini. Forse è la medicina migliore per curare le malattie della politica.

RANDOM GALLERY
assemblea 100_0007 stampa2 dsc_2084 dsc_1883 daniela_6
VI SEGNALO
CERCA NEL SITO
SEGUIMI anche SU: