RISPOSTA AL COMPAGNO FABIO INCATASCIATO. E DIECI DOMANDE AL MIO PARTITO

agosto 20, 2014admin2014, da FACEBOOK0

Ebbene sì: proprio io, che sono stata eletta nel 2010 nella lista bloccata regionale, critico apertamente l’accordo con Forza Italia sulla nuova legge elettorale. Sono contro la lista bloccata regionale mescolata alle preferenze delle liste circoscrizionali perché è un’aberrazione, una presa in giro di moltissimi elettori.

Fabio Incatasciato per due anni è stato d’accordo con me quando – con tutto il PD – dicevo NO alle liste bloccate, regionali o provinciali. Oggi ha cambiato idea, evidentemente i listini gli piacciono (la Repubblica, cronaca di Firenze, 17 agosto). Guai a contraddirlo. Se poi non piacciono a Daniela Lastri, che nella lista regionale fu eletta, apriti cielo! Come si permette la Lastri? Attenzione: Incatasciato non mi accusa di aver votato la legge toscana delle liste bloccate (tutte bloccate, regionali e provinciali), non può farlo, nel 2004 non ero consigliera; mi accusa di … essere stata eletta secondo quanto quella legge stabilisce. Sarebbe come dire: il Porcellum o l’Italicum possono essere criticati solo da quei parlamentari che con il Porcellum non sono stati eletti. Cioè da nessuno. Non replico a cose prive di senso, replico però all’insinuazione di aver io “utilizzato” nel 2010 la lista regionale “dei fortunati” per finire in consiglio senza … senza cosa? Che cosa c’erano nel 2010? I collegi uninominali? Le preferenze? No, cari miei, c’erano solo liste bloccate, regionali e provinciali. E però, si dice,  il Pd fece le “primarie” e io e gli altri della lista regionale non le facemmo.

Mitiche primarie, quelle del 13 dicembre 2009! A Firenze votarono per il PD in 5.735, in tutta la provincia 26.355. Diciamo la verità: non ci fu una grande partecipazione. Il primo degli eletti PD in Consiglio regionale prese 3.748 voti, 54 a Firenze, l’ultimo uomo degli eletti prese 2.845 voti, 691 a Firenze. Un fatto democratico, certo, ma poco più di una competizione interna. E io avrei avuto paura di questo? Ridicolo. Incatasciato non ricorda o forse non sa che non chiesi io di essere nella lista regionale ma fu il partito regionale a volerlo, per comporre una lista di esponenti del PD, largamente conosciuti, che riuscisse a comunicare agli elettori l’unità e la compattezza del partito appena uscito dal suo congresso. Provai a insistere per partecipare alle primarie per la lista provinciale, ma mi si disse che nel 2009 ne avevo fatte anche troppe.  E infatti, qualche mese prima, io avevo avuto 5.442 voti alle primarie a sindaco, e altrettanti li avevo avuti guidando la lista per Ignazio Marino nell’ottobre 2009. Sempre in città. Non basta? Allora facciamo i conti della mia vicenda politica e elettorale dall’inizio, così tanto per dire di cosa avrei avuto paura: 4 elezioni vere con preferenza, 1 primaria interna, 1 primaria esterna, 2 elezioni ai congressi del PD. Secondo voi, c’era qualcuno che desiderava che io partecipassi alle primarie del dicembre 2009? Forse Incatasciato, chissà. L’unica cosa vera è che mi sono risparmiata un’altra campagna elettorale interna (sarebbe stata la terza di quel 2009), altre tensioni e spese (io non ho mai chiesto soldi a nessuno) per approdare a una elezione che tutti consideravano pacifica, e per la quale non c’era bisogno di esibizioni di vanità. Stop. Capitolo chiuso.

Sapevo che sarei stata messa in croce per la mia contrarietà all’accordo PD-Forza Italia. Ma sono molto tranquilla, sciocchezze, allusioni e qualche insulto alla verità prima che a me stessa non mi intimidiscono. “Temer si dee di sole quelle cose / c’hanno potenza di fare altrui male / de l’altre no, ché non son paurose” (Inferno, C II, v. 88-90). E perciò dico: torniamo alla politica. Da iscritta al PD, e da rappresentante istituzionale del PD, ripropongo ai dirigenti del mio partito queste domande, per invitarli a una sincera riflessione. Chissà che, rispondendo, non si ritrovi la strada giusta.

  1. Perché il PD ha fatto, all’ultimo minuto, l’accordo con Forza Italia sulla legge elettorale regionale?
  2. Che cosa ha ottenuto il PD da Forza Italia, di più rispetto a ciò che era ormai assodato tra la stragrande maggioranza delle forze politiche: preferenze uomo-donna, preferenze facilitate, piccole circoscrizioni, ballottaggio per l’elezione del Presidente della Giunta e premio di governabilità?
  3. Perché, prima di sottoscrivere l’accordo con Forza Italia, non sono stati consultati in un referendum gli iscritti e gli elettori del PD, a cui il PD aveva promesso “niente liste bloccate”?
  4. Quale argomento potrà utilizzare il PD in campagna elettorale verso chi userà il listino bloccato se è proprio il PD, con il suo voto decisivo, a farlo passare?
  5. Ci sono o non ci sono personalità importanti nel PD toscano che già oggi dicono che, invece, il listino bloccato regionale è una cosa che anche il PD dovrebbe utilizzare?
  6. È più PD quello toscano o quello dell’Emilia Romagna, che ha approvato, oltre alla soppressione del listino regionale, soglie di sbarramento basse per facilitare la rappresentanza? Qual è la specificità toscana che impone la seconda aberrazione contenuta nell’accordo PD-Forza Italia?
  7. Qual è l’interesse del PD a negare rappresentanza a partiti che da soli raggiungono (dati elezioni europee) 94.800 voti  o in due 189.600 voti, e a garantire rappresentanza a quelli che ne prendono 56.919?
  8. Perché proprio la Toscana dovrebbe violare due volte il principio basilare dell’uguaglianza del voto?
  9. Perché un elettore o un’elettrice, o un candidato o una candidata non eletti, non dovrebbero fare ricorso contro le due aberrazioni di questa legge?
  10. Perché nel PD Toscano non si riesce a dire “abbiamo commesso un errore, rimediamo”?

Daniela Lastri

 

RANDOM GALLERY
dsc_2141 100_0007 daniela_5 foto_daniela_movimento_studentesco dsc_1883 dsc_1873
VI SEGNALO
CERCA NEL SITO
SEGUIMI anche SU: