LEGGE ELETTORALE TOSCANA, GLI EMENDAMENTI, IL REFERENDUM NEL PD, E QUALCHE ALTRA COSA SU CUI RIFLETTERE

settembre 6, 2014admin2014, da FACEBOOK0

1. La seduta del Consiglio regionale della Toscana sulla legge elettorale è stata fissata per il 9 e 10 settembre 2014.

2. E’ stato fissato il termine per la presentazione degli emendamenti alla proposta di legge 348/2014 (la trovate su http://www.consiglio.regione.toscana.it/upload/pdl/2014/pdl348.pdf ). Con altri consiglieri e consigliere del Pd abbiamo predisposto alcuni emendamenti alla legge: soppressione del listino bloccato regionale (articolo 8); soppressione dell’opzione in caso di elezione in più circoscrizioni e elezione automatica nella circoscrizione in cui il candidato o la candidata risultano eletti con più voti (articolo 24). Io presenterò anche l’emendamento sulla modifica delle soglie di sbarramento (articolo 18). Sono pochi ma importanti emendamenti sui maggiori punti critici della legge che, se approvati, non solo la miglioreranno, ma la renderanno conforme a Costituzione, assicurando ai cittadini uguaglianza del voto e all’istituzione stabilità e autorevolezza. Altri emendamenti sono comunque volti ad attenuare (purtroppo non a escludere) i rischi di incostituzionalità, nell’ipotesi che le norme più importanti siano confermate (sopprimendo, ad esempio, la possibilità che ci si possa candidare sia nella lista regionale sia in due liste circoscrizionali).

3. Nel PD toscano c’è una iniziativa nuova, forse unica in Italia. Un gruppo di iscritte e di iscritti sta raccogliendo le firme per chiedere che il PD convochi un referendum deliberativo, aperto alle elettrici e agli elettori, per decidere la linea del partito sulla legge elettorale regionale. L’iniziativa è assunta sulla base dell’articolo 42 dello statuto del PD della Toscana, che prevede, appunto, che il 5% delle iscritte e degli iscritti può proporre l’effettuazione di referendum. I due quesiti sono questi:

Quesito n. 1 (Liste bloccate): Volete che la nuova legge elettorale della Toscana, ferme restando le garanzie per la parità tra uomini e donne, elimini tutte le liste bloccate, provinciali e regionali, di modo che siano gli elettori e le elettrici a scegliere direttamente tutti i consiglieri e tutte le consigliere regionali?

Quesito n. 2 (Soglia di sbarramento unica): Volete che la nuova legge elettorale della Toscana, fermo restando il premio di maggioranza per la coalizione vincente, preveda una soglia di sbarramento unica, al 3 per cento, come avviene nelle elezioni dei grandi comuni?

Quesiti molto chiari, e anche aperti a diverse soluzioni. Il primo, ad esempio, lascia anche aperta la porta al collegio uninominale, ponendo soltanto l’obiettivo della elezione diretta di tutti i consiglieri e consigliere regionali. Il secondo, richiama la necessità di una soglia di sbarramento accettabile, al 3%, come è già nell’esperienza delle elezioni comunali delle città.

Se volete partecipare alla raccolta delle firme, scrivete a referendumleggeelettorale@gmail.com.

Il referendum sulla legge elettorale è quanto di più chiaro si possa fare. Esprimersi il proprio pensiero per il SI o per il NO è semplice, diretto, efficace. E, visto che riguarda il primo fondamentale diritto politico, c’è semmai da chiedersi perché il PD non lo ha convocato di sua iniziativa, quando ha deciso di fare l’accordo con Forza Italia.

C’è un po’ di maretta nel PD, alcuni dicono che questa è un’iniziativa sbagliata (tutte le iniziative possono essere politicamente giuste o sbagliate, ci mancherebbe), ma non bisogna mai dimenticare che lo statuto affida agli iscritti (oltre che al segretario regionale e alla direzione regionale) il diritto di convocare referendum. I diritti degli iscritti non si discutono, si rispettano, perché il loro esercizio è sempre in favore del PD, non contro il PD. Come le primarie, anzi più delle primarie. E poi, il bello è che ognuno potrà dire la sua al momento del referendum, senza vincoli di disciplina di corrente o di fedeltà a questo o quel dirigente: è l’espressione più forte della volontà di partecipare a definire la linea politica del PD.

Un’altra obiezione è questa: i promotori vogliono bloccare il voto sulla legge. Che questa obiezione sia assurda, credo, è di tutta evidenza: questo non è un referendum istituzionale, chi vi parteciperà non deciderà l’approvazione o l’abrogazione di una legge, ma quale deve essere la linea politica del PD come partito sulla legge elettorale regionale. Perciò, il referendum si potrà anche svolgere dopo l’approvazione della legge, se la legge regionale non dovesse andare nella direzione auspicata dai promotori, e se vinceranno i SI (Si a un sistema elettorale che non preveda listini bloccati; SI a una soglia di sbarramento unica al 3%) sarà il PD a dover decidere di chiedere al gruppo regionale di farsi promotore di modifiche, così come ha chiesto ieri di votare una legge frutto dell’accordo con Forza Italia. Di tempo ce ne sarebbe in abbondanza, fino all’indizione delle elezioni regionali della prossima primavera. Più semplice di così!

4. Da notizie di stampa (La Stampa, 5 settembre 2014) apprendiamo che il Presidente della Repubblica ha incontrato la ministra Boschi sulla legge elettorale nazionale. Sembra che il Presidente sia preoccupato, tra l’altro, della soglia di sbarramento per le forze minori, che l’Italicum – come la proposta di legge regionale 348/2014 – prevede alte e differenziate. Dunque, quello che alcuni vanno sostenendo nel PD toscano non è proprio una cosa di parte …

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