CONSIDERAZIONI (NON FINALI) SULLA NUOVA LEGGE ELETTORALE TOSCANA
Dopo la defatigante maratona consiliare sulla legge elettorale regionale, mi sono tornate le forze, e allora metto per iscritto le mie considerazioni.
Intanto, con le consigliere e i consiglieri regionali del PD Vanessa Boretti, Aldo Morelli, Gianfranco Venturi, Pier Paolo Tognocchi, Lucia Matergi, Fabrizio Mattei abbiamo fatto un comunicato-stampa che qui vi riporto per intero:
“Infine la nuova legge elettorale toscana è stata approvata, senza accettare emendamenti migliorativi che avevamo proposto (tranne sull’articolo 24: eliminazione dell’opzione per gli eletti in più circoscrizioni). Purtroppo dobbiamo constatare che l’accordo con Forza Italia era talmente blindato da impedire modifiche di assoluto buon senso, che avrebbero messo a riparo la legge da vizi di illegittimità costituzionale senza compromettere le cose buone che contiene e che anche noi abbiamo messo in luce nel dibattito. Per questo, alla fine, abbiamo ritenuto che il modo politicamente più consono per esprimere queste nostre forti preoccupazioni non era di votare contro, ma quello di non partecipare al voto conclusivo sulla legge. Adesso temiamo che si apra un lungo periodo di tribolazioni e di instabilità a cui inevitabilmente la legge sarà sottoposta: contestazioni giuridiche e ricorsi sono dietro l’angolo, mentre presso la Corte Costituzionale sono in essere ben due giudizi sulle soglie di sbarramento di leggi statali (elezioni europee) e regionali (Calabria). Diciamo queste cose con dispiacere, ma anche con la tranquillità di chi ha fatto il possibile per evitarlo, con pochi ma importanti emendamenti migliorativi presentati: l’abolizione del listino regionale bloccato e l’introduzione di soglie di sbarramento al 3%. Una volta bocciato il nostro emendamento sulla cancellazione del listino, non si è voluto neanche accettare l’emendamento che impediva l’aberrante possibilità della doppia candidatura nel listino bloccato e nelle circoscrizioni. Siamo cioè al paradosso che nel prossimo Consiglio Regionale potrebbe sedere un consigliere che, bocciato dal voto di preferenza dei cittadini, risulterà comunque eletto perché candidato nel listino regionale bloccato del suo partito. Il dato politico è che evidentemente i 10 consiglieri di maggioranza (8 Consiglieri del Pd, uno di SEL e uno del Centro Democratico) che hanno votato gli emendamenti migliorativi, e le critiche che vengono dall’interno del PD, da tante forze politiche e da autorevoli giuristi, sono valsi meno di 10 voti di Forza Italia. Questo è un punto serio di riflessione, anche perché, dopo il dibattito consiliare è chiaro a tutti che i voti per fare una legge di gran lunga migliore c’erano.”
Cosa aggiungere?
Che si è persa una grande occasione per dare alla Toscana una legge coerente, stabile, sicuramente costituzionale. Listino bloccato regionale e soglie di sbarramento alte ed escludenti condizionano gravemente le cose buone che pure ci sono, e sono a tutti note: preferenza facilitata donna-uomo, piccole circoscrizioni e liste corte, doppio turno per l’elezione del presidente. Su quelle che decisamente non vanno non siamo stati ascoltati. Perciò, la legge, mantenendo tutti i suoi punti oscuri e negativi, è stata approvata senza il mio voto, come avevo detto fin dall’inizio. Sui singoli articoli mi sono regolata così: ho votato a favore delle cose buone della legge, ho votato gli emendamenti che potevano darle coerenza, stabilità e sicura costituzionalità (con la scusa dell’ostruzionismo di Fratelli d’Italia, non ci hanno fatto votare gli emendamenti sulle soglie di sbarramento), ho votato contro gli articoli sbagliati e i peggioramenti introdotti. Il giorno in cui tutto sarà chiaro, e gli errori verranno alla luce, nessuno potrà dire che ho partecipato a farli.
Ora il giudizio è delle iscritte e degli iscritti al PD, se per loro questo voto non va bene possono dirlo, e chiedere che la legge sia cambiata, il tempo c’è ancora. Il capitolo della legge elettorale non è una pratica burocratica da chiudere frettolosamente una volta e per tutte, non sarà così, penso che le contraddizioni della legge presto emergeranno, ed è essenziale che il PD assuma un atteggiamento di maggiore coerenza e apertura e sia pronto a fare la sua parte per migliorarla e renderla pienamente costituzionale e rispondente agli impegni da sempre presi verso le elettrici e gli elettori.