Non smettete di ballare
Finalmente, sono andata a vedere Jimmy’s Hall. Dove si racconta della libertà, di pensare e di divertirsi, di una comunità irlandese degli anni 20 e 30, una storia vera di emancipazione popolare vissuta intorno a una vecchia sala da ballo, sport, cultura (oggi diremmo una Casa del Popolo) rimessa in funzione da un attivista di sinistra tornato al suo paese e alla sua anziana madre dopo dieci anni di esilio in America.
Tempo addietro ogni manifestazione di libertà individuale e collettiva, e perfino quella di ballare, leggere e divertirsi (più pacifica di cosi?) era accanitamente contrastata come manifestazione insopportabile di uguaglianza sociale da chi – padrone o proprietario terriero o chiesa di turno – lottava senza quartiere contro la modernità, e la chiamava comunismo. Succedeva tempo addietro, ma forse è bene ricordarselo, e non smettere di ballare.
E visto che siamo nei giorni degli auguri, in questa pagina nella quale parlo sempre rigorosamente di politica, approfitto di Jimmy’s Hall, che della politica mi ha fatto rivedere il lato sentimentale, e faccio così gli auguri per l’anno che viene: ballate, ragazze e ragazzi di ieri e di oggi, e fate sempre tutte quelle altre cose che vi fanno stare bene e soddisfano la vostra curiosità, insomma cercate la felicità dovunque, nella vita privata come in quella pubblica, perché è proprio nella ricerca della felicità, per noi stessi e per gli altri, che si rafforzano le motivazioni della vita attiva, si trova il coraggio di combattere piccole e grandi avversità e ingiustizie, e si ricostruiscono speranze che sembravano perdute.
A tutti, auguri di libertà.