LA SCELTA
Scelta difficile quella di oggi, non è la prima della mia vita politica, ma ne sono convinta e questo mi basta. Vi metto di seguito per intero la dichiarazione che ho fatto alla stampa sulla rinuncia alla candidatura alle elezioni regionali.
“Il 4 marzo ho inviato ai segretari regionale e metropolitano del PD la mia proposta di candidatura, come consigliera regionale uscente, per le prossime elezioni. L’ho fatto nonostante avessi dubbi molto seri, e solo dopo aver ricevuto tante sollecitazioni da compagne e compagni che vorrebbero vedere rappresentate in Consiglio regionale anche voci diverse.
Tuttavia, il mio animo non si è rasserenato. Anzi, proprio in questi giorni – dopo l’approvazione alla Camera dei deputati della riforma costituzionale e dopo il voto in Consiglio su legge elettorale regionale e sanità toscana – i dubbi sono tornati ancora più forti. E poi, si è consumata del tutto la rottura tra il PD e le altre forze politiche di sinistra che avevano dato vita alla maggioranza che vinse le elezioni regionali nel 2010, e il PD si accinge a presentarsi al voto praticamente da solo e con una scolorita lista civica di appoggio.
Non posso perciò essere candidata nelle liste del PD alle regionali. Ho inviato oggi ai segretari regionale e metropolitano la mia rinuncia.
Le motivazioni non sono di carattere personale, sono politiche. La distanza tra le mie convinzioni e la linea sostenuta dal PD, a livello nazionale e regionale, si è fatta troppo grande.
Ognuno ha un suo punto-limite nella partecipazione politica attiva a un movimento, a un partito. Devi sentire, anche se hai una posizione di minoranza, più di qualcosa in comune.
Ho partecipato alla fondazione del PD e ne condivido il Manifesto dei valori, ma la mutazione che è avvenuta in questo ultimo anno è profonda, seppure dagli esiti ancora incerti: il PD è andato su un’altra strada, più di centro che di sinistra, e questa strada non è quella che io pensavo di percorrere. Per un momento, dopo il successo elettorale delle elezioni comunali e europee del 2014, ho pensato diversamente, ho sperato in una nuova unità dei progressisti. Le cose non sono andate così. Sono venute le conferme sulle inaccettabili riforme elettorali e costituzionali, e la vicenda della riforma del lavoro ha messo in discussione principi fondamentali di giustizia e di uguaglianza sociale. Ho atteso ancora un po’ per capire se il cambiamento intervenuto con l’elezione del Presidente della Repubblica era in grado di riaprire un processo unitario, o almeno una riflessione sul futuro del PD e del programma di governo. Niente. L’ultimo ancoraggio, la convinzione che almeno qui in Toscana il discorso poteva essere diverso, è caduto con la legge sulla sanità, una delle questioni chiave della politica regionale; e la rinuncia del PD a costruire un’alleanza con altre forze di sinistra ha chiuso il cerchio.
Rinviare le decisioni è dunque per me impossibile, le elezioni regionali alle porte mi impongono una scelta. La mia rinuncia è un fatto doveroso, di sincerità verso gli altri e verso me stessa.
Spero che tutti accetteranno la mia decisione per quello che è, un gesto semplice e autentico di diversità. Alle persone che contavano sulla mia candidatura nel PD dico che non smetterò di occuparmi di politica, solo che lo farò con maggiore libertà e convinzione interiore.
Tengo agli ideali progressisti, democratici, laici, ci sarà pure un modo diverso di farli valere.”
Firenze, 14 marzo 2015