Due liste per le primarie (fb 15 dicembre 2012)
Domenica sera vorrei inviare una lettera così. Che ne dite? C’è qualcuno che la firma con me?
Caro Pier Luigi Bersani, care donne e cari uomini della direzione nazionale del PD,
potremmo prenderla alla lontana o metterla sul filosofico, discorrere dell’essenza della democrazia e invocare la Costituzione. La diciamo invece così: in parlamento – nel parlamento italiano del 2013 – è bene che vadano tante donne, tante quanti saranno gli uomini. Da quando il mondo è mondo, nessun cambiamento è stato autentico se non è stato fatto per gli uomini e per le donne.
13 febbraio 2011, è da lì che è partita la riscossa civile delle italiane e degli italiani. Due anni dopo, può il PD fare a meno delle donne? Non può, nemmeno durante un’impresa quasi impossibile come queste primarie veloci come il fulmine. Ma l’Italia ormai sa che il PD è un partito capace di gettare il cuore oltre l’ostacolo. Si aspettano, gli italiani e le italiane, il primo rinnovamento vero, forte come un tuono.
Nelle liste che le Assemblee del PD si apprestano a comporre, e nelle liste che andranno alle primarie. Un uomo e una donna, una donna e un uomo, Fifty-Fifty. Perché il PD è di tutte e di tutti.
Come fare? Semplice: facciamo dovunque due liste, la lista delle democratiche e la lista dei democratici, e ripartiamo la rappresentanza come nessuno finora ha mai fatto, e come le donne vogliono vedere che fa il loro PD. Il PD maschio e femmina. E magari consentiamo alle elettrici e agli elettori di esprimere su ogni scheda non un solo voto ma più voti, in modo che la competizione sia più solidale e meno aspra, più ricca di persone che sono in grado di dare qualcosa di importante alla politica.
Attendiamo con fiducia buone decisioni.
PS: perché ci si intenda, questa lettera è firmata da chi alle primarie ci andrà per votare, non per essere eletta/o.
Daniela Lastri