Chi ha responsabilità di governo in una città può vantare sicuramente tanti meriti per ciò che è stato realizzato. I risultati normalmente arrivano quando ci sono buone idee e si realizzano reti di solidarietà, un senso diffuso dell’importanza del lavoro comune, un confronto continuo e relazioni positive con tante persone, dentro e fuori le istituzioni. Perciò, anche i meriti vanno condivisi. Ringrazio allora tutti quelli che hanno lavorato con me negli anni in cui sono stata assessore alla pubblica isruzione del comune di Firenze e che riconosceranno, nella rassegna delle cose fatte, le tracce di idee, suggerimenti, discussioni di cui sono stati partecipi. A guardare indietro, questi dieci anni sono stati certo una gran fatica, ma anche un’esperienza indimenticabile e un buon auspicio per il futuro.

La quantità delle cose realizzate (Firenze è la città che in quegli anni ha investito di più nell’istruzione attestandosi stabilmente ai vertici delle classifiche sull’impegno verso i bambini) rende difficile una elencazione esaustiva e agile; quella che vi presento è perciò solo una piccola rassegna delle cose fatte nel periodo in cui sono stata assessore alla pubblica istruzione (leggetele perciò avendo a riferimento il decennio 1999-2009), dalla quale però si vede bene che chi governa settori come questi opera a tutto tondo sulla città, intreccia numerose competenze dell’amministrazione, parla a migliaia di utenti e incrocia – tramite loro – i bisogni della gran parte della popolazione, si misura con tantissimi soggetti, istituzionali, associativi, imprenditoriali, protagonisti della vita cittadina. Il punto di vista dell’istruzione e dei diritti dei bambini, dei ragazzi e delle famiglia è dunque veramente un osservatorio complessivo sulla città.

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