La più grande felicità per il più gran numero di persone è il fondamento della morale e della legislazione (J. Bentham)

Perché mai dovremmo essere felici? Di questi tempi? E invece si: la ricerca della felicità dà senso alla nostra vita, privata e pubblica. E più ancora nei momenti di crisi è giusto pretendere che ogni azione politica sia volta a tutelare i beni comuni, a perseguire il benessere collettivo e a rafforzare diritti e partecipazione attiva.

Il pane e le rose

Ho visto Pride. Dove si parla della lotta dei minatori al tempo della Thatcher, di un gruppo di gay e lesbiche che decide di impegnarsi nella solidarietà, di un’alleanza difficile e poi inevitabile, e della vita che non è solo pane ma anche rose. Film molto bello che racconta una storia vera, ma in alcuni passaggi le immagini perdono i contorni, come se le vedessi attraverso un vetro mentre fuori piove … e invece piovi tu.

La politica infelice

Il tempo presente è pieno di politica infelice. L’aria pesante viene dall’Europa, che è sempre più l’Europa della Merkel. Di politica infelice l’Italia è all’avanguardia. Il Jobs Act di Renzi fa i primi passi dopo l’approvazione della legge delega, e ormai l’abolizione dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori è cosa fatta. Il lavoro pubblico è sotto scacco, le prove generali si fanno con le Province. La cattiva riforma della scuola semina il germe dell’autoritarismo, non risolve il problema dei precari, lascia la scuola nelle difficoltà di prima. La legge elettorale nazionale è arrivata, addirittura con un voto di fiducia, e insieme alla riforma costituzionale promette una torsione presidenzialista del sistema politico italiano (il potere nelle mani di uno solo).

Anche in Toscana si annunciano tempi difficili, in Regione tagli immensi (440 milioni nel 2015) che si ripercuoteranno nella sanità pubblica e nei servizi ai cittadini.

È tempo per la sinistra – in Europa e in Italia – di farsi sentire, con nuovi progetti di cambiamento. Ma non una cosa così, tanto per fare; una cosa che abbia l’ambizione di rimettere la felicità pubblica al centro dell’impegno di ognuno.

Dall’Italia Bene Comune a una nuova sinistra

Nel 2013 la nostra speranza politica si chiamava Italia Bene Comune. Era ieri, non il secolo scorso. Quell’idea non è finita, ha in sé molto delle cose che ci servono come traccia del nostro lavoro politico. Chi perde le cose buone che ha cercato di fare non ha futuro. La Carta d’intenti di Italia Bene Comune la ritrovate cliccando qui: programma della coalizione, con il Codice Etico della coalizione.

Non c’è più tempo da perdere, occorre costruire un nuovo soggetto politico della sinistra. Per questo, dopo la scelta di non ricandidarmi nel PD alle elezioni regionali del 2015 (la mia rinuncia), ho lasciato il PD e con tante altre persone ho dato vita al “Comitato per una nuova sinistra in Toscana e in Italia“. Il nostro passo avanti lo abbiamo fatto. E ora lavoriamo con chi vuole realizzare questo progetto.

Addio al PD

Il 29 aprile 2015 diventerà una giornata storica, il Governo Renzi ha messo la fiducia sulla legge elettorale, uno strappo istituzionale di cui si parlerà ancora per anni. Per una curiosa coincidenza, il 29 aprile sarà anche per me una data da ricordare, ho scelto di lasciare il PD e di sostenere alle elezioni regionali della Toscana Tommaso Fattori, candidato presidente della lista “SI – Toscana a sinistra”. Per reagire alla rassegnazione e dare una mano a costruire il progetto di una nuova sinistra di governo, riformatrice e per questo radicale.
L’ho fatto in modo libero e solare, e con la voglia di rimettere al centro della politica la felicità delle persone, il benessere collettivo, i beni comuni. Cose ancora più importanti in momenti difficili come questi, e che raccontano i valori per i quali è nata la sinistra: il solidarismo, il darsi da fare per gli altri, l’uguaglianza e la libertà. Lascio il PD, senza ostilità, per motivi politici evidenti a tutti e per coerenza personale.

Le cose da fare non mancano di certo. Non c’è scampo: per chi vuole una Toscana rinnovata la scelta è a sinistra.

Il Comitato per una nuova sinistra in Toscana e in Italia

Tutte le notizie sul Comitato le trovate sul suo sito: perunanuovasinistra.it: l’appello-documento, la sinistra in Parlamento, i contatti.  Fare un passo avanti si può.

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